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 (disegno di Claudia Patuzzi)

Un angelo per Francis Royo

Il tempo d’un attimo, ahimè

il cielo s’è fatto buio

l’aria, una lastra di ghiaccio

si è appesantita di lacrime senza speranza.

Sospesi ai rami

la testa nascosta sotto le ali

gli uccelli si sono azzittiti

quando, di colpo, in fondo allo stagno

un cuore spezzato ha smesso di spedire

fuori dalle sue porte il suo sangue.

Aiuto! Ai bordi dell’universo,

in un tourbillon di atomi vagabondi,

Francis Royo ha lasciato cadere i suoi versi!

Qui da noi,

l’eco della sua voce di miele

risuona nel volo leggero

dei denti di leone, nella linfa

degli alberi, al riparo di un cielo

infinito, scivolando, come in sogno

sull’onda sconosciuta di un mare-madre.

Nel buio delle stelle

non smette mai

di sorriderci, volteggiando

tra i frammenti appuntiti

dei firmamenti in fuga

sfiorando, come una stella filante

tutte le tragedie del mondo.

Da un capo all’altro del Cosmo

danzano le sue voglie sublimi

affidando ai più intimi amici

lo slancio generoso delle sue parole:

«Non abbiate paura di rompere il velo!

Infischiatevene della nostalgia!

Nell’universo dei poeti,

ancor lungi dallo svanire,

io vi conserverò un posto

per non morire!»

Claudia Patuzzi

N.B. Avevo scritto questi versi l’indomani della scomparsa di Francis Royo. Io non smetto di essere toccata dalla bellezza delle sue poesie, dove incontro ogni giorno una nuova meraviglia, e confesso che la personalità tanto discreta quanto energica di quest’uomo straordinario mi manca moltissimo. Chiedo dunque scusa per la semplicità dei miei sentimenti di allora, che lascio alla loro brusca spontaneità. (8 luglio 2017)

C.P.