Étiquettes
Elogio del finestrino (2014)
Mi piace guardar fuori
dal finestrino
affacciarmi nel vuoto
da una ringhiera
dal bancone dell’osteria
Mi piace dialogare
(seduto a letto
alle quattro del mattino)
con I fantasmi
che attraversano il buio
(mi piace sperare
che alla fine la notte mi porti
il suo agitato consiglio)
A forza di sporgermi
dai crepacci, dai ponti
dale torri ardite
giunge a un tratto il momento
che tutto diventa chiaro
noi capiamo chi siamo
che cosa dobbiamo fare
noi capiamo la vita
alla velocità del treno
e delle sue vocine…
Ma poi qualcosa
sempre ci distrae
continuiamo la vita
senza risolvere…
Guardiamo dentro
lo scompartimento
voltiamo le spalle
al panorama
ingoiamo dalla coppa gelata
il bicchiere di vino bianco
senza trovare il coraggio
di saltare
di afferrare l’occasione
di rinascere altrove.
Senza mai cambiare
né decidermi mai
i miei luoghi estremi
i miei pozzi-specchi
(il treno
la ringhiera
il bancone del bar
e questo buio profondo)
mi aiutano almeno
a sviscerare
ciclicamente
la vita.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
Questa poesia è protetta da ©Copyright