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I cavalloni
Sotto l’acqua mille pesci
si inseguono tra le alghe
soli e muti
sotto la luce che filtra
un grigio tonno lotta
con un’aragosta
una sirena a occhi chiusi
traversa l’inchiostro
di mille calamari,
sotto i raggi incrociati
della luce nell’acqua
il mondo si riavvolge
senza sosta, rivelando
giardini segreti, assorbendo
in canti silenziosi
la voce segreta del mare.
Si rivolta e si gonfia
intorno a me, l’onda
che mai si placa, l’onda
che non muore.
Noi siamo impotenti!
Nel lontano orizzonte
sempre diverso
per chi si avvicina
tutto si sperde:
laggiù il mare è cielo.
Addosso alla nave che viaggia
i cavalloni minacciosi
(sempre più gonfi e superbi)
vorrebbero annegarci
o solo carezzarci, ricoprirci
di sale che brucia, regalarci
un profumo di tempesta
oppure una morte violenta
senza scampo.
Qualcuno,
impotente di fronte alla forza
di questi schiaffi inumani
di quest’acqua infinita
potrebbe perfino a odiare.
Amo la schiuma degli oceani
le alghe degli scogli
amo i bianchi cavalloni
che non sanno la loro forza.
Amo l’Oceano.
Qui, nei nostri ripari,
non giungono balene
né ossa di pescecane.
Qui dove il mare sembra placarsi
ben altri cavalloni
che conoscono la loro forza
lacerano e schiacciano i cuori.
Noi siamo impotenti!
Raccogliamo e ci mettiamo in tasca
bianche meduse
e conchiglie di secoli.
Ma non sappiamo amare
chi è lontano da noi
chi ci ama senza capirci…
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
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