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Archives de Tag: Lettrici

Un’anima sorridente (Lettrici n. 5)

03 jeudi Mar 2016

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Lettrici

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Un’anima sorridente

Sarà sempre così
restia, corrucciata, scontrosa
gelosa della sua libertà
dell’autonomia invidiosa.

Sempre così sarà:
un’imprudente esploratrice
di lontani pensieri
un’indomita scrutatrice di misteri.

Ogni giorno intorno a lei
una nuvola volteggerà
di colori scarmigliati
da me stesso sparpagliati
solo per lei su un foglio:
un arzigogolato imbroglio
dai contorni accennati.

Sarà così
irremovibile, decisa, eroica
nel ricercare, indefessa,
dentro di me, se stessa.

Tutti i giorni sarà meravigliosa:
un abbagliante sole accecante
che guarderò senza mai posa
dal sorgere del dì bruciante
fino al tiepido ultimo istante.

Avrà la pelle bionda
la sua voce sarà profonda
quando vedrà la baraonda
sprofondare immonda
nella gola rotonda.

Sarà sempre così
costante e incostante
intellettuale e sensuale
emozionata e distaccata
calda e fredda
pronta a sopportare l’entusiasmo
a evitare il fiume in piena
a sconfiggere la pena
della vita crudele.

Sarà sempre pronta
a decifrare gli orrori
le luci nella notte
le sfumature nell’ombra
sarà indifferente ai rumori
schiva di ciò che ingombra
della nera precarietà
delle infinite malignità
dei vani malumori.

Sarà sempre coraggiosa
fiera, ardita e dignitosa
pronta a combattermi, 
a sconfiggermi, ingegnosa
con una sola parola esplosiva
come un nemico alla deriva.

Sempre così feroce
oramai senza voce
con un fiore all’occhiello
uscirà, come un piccolo uccello
dispettosa e stravagante
dalla trincea elegante
proprio in mezzo alla gente
la mia anima sorridente.

Giovanni Merloni

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TESTO IN FRANCESE

Istante blu (Lettrici n. 2)

19 vendredi Fév 2016

Posted by biscarrosse2012 in racconti

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Lettrici

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Photo empruntée à un tweet de Laurence @f_lebel

Istante blu

« Mi sono sdraiata sul letto, tutta vestita, a volte senza nemmeno levarmi le scarpe. » Questa frase, giusto con le varianti linguistiche o dialettali determinate dal tempo, avrebbero potuto dirla tre donne importanti della mia famiglia : la mia irraggiungibile nonna Mimì, che si «buttava» sul letto credo per disperazione ; mia madre Pia, che vedevo assopirsi col gomito sul cuscino e la testa inclinata sui gialli di Agata Christie o sulla Settimana Enigmistica per allentare la tensione dei suoi fervidi d altruistici pensieri ; mia moglie Claudia, lettrice indefessa in segreto, anche lei, forse, per rimuovere qualche pensiero angoscioso…
Questa circostanza era ormai un’abitudine, la ricerca fiduciosa di un porto sicuro di fronte ai tormenti, ai fantasmi minacciosi e alle voci agitate che accompagnano, ahimé, ogni vita, sia essa esageratamente impegnata, sia essa invece semplice e discreta. Nella mia famiglia, questo «bisogno di stendersi »», del resto diffuso a macchia di leopardo dappertutto nelle case di tutto il mondo — e, avvalorata da inconfutabili testimonianze —, mi fa pensare che forse questi tre mariti — un figlio, un padre, un nonno — avevano qualcosa in comune. Qualcosa che costringeva queste mogli «travolte» a rifugiarsi sul letto come su un prato fiorito, almeno il tempo di un istante blu.

Giovanni Merloni

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TESTO IN FRANCESE

Il mio libro più bello lo hai scritto tu (Zazie n. 60)

13 samedi Fév 2016

Posted by biscarrosse2012 in poesie, racconti

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Lettrici

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Immagine presa al volo da qualche parte su Twitter…

Il mio libro più bello lo hai scritto tu

Da qualche parte
brucia una candela
mentre grida
o soffia
o si rotola
dal ridere
dal piangere
qualcuno che crede
di sentire la mia voce.

Forse
il mio libro
più bello
lo hai scritto tu
credendo davvero
che fosse il mio.

Altrove, forse
più vicino, più lontano
la mia mano ti cerca
uscendo dal foglio
afferrando una nuvola
confusa docilmente
a quell’ombra straniera
che balla follemente
tra una fila di candele
o di veri lampioni
sul muretto di un ponte.
O invece, si tratta
di una sagoma nera
che correndo si dispera,
stanca di leggere, ogni sera
tante storie di cera.

Tra i fili del cielo
camminando in equilibrio
sta ripetendo a memoria
le parole di un libro
scolpito nel cuore
quella bella protettrice
svagata, impulsiva
che potresti essere tu,
mia devota lettrice,
ma quel volto pensoso
che volteggia lassù
non puoi essere tu.

Qui dentro
il mio libro imbrigliato
esita a uscire
le mie parole sghembe
gridano a vuoto
la mia penna
senza inchiostro
scricchiola.

La mia mano
stecchita dal gelo
ha paura
di tornare sul foglio
i miei occhi
accecati dal buio
hanno paura
di trovare
sorridente
il tuo nome.

Giovanni Merloni

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