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~ ritratti di persone e paesaggi del mondo

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Archives de Tag: Ossidiana

Una lunghissima poesia per Ossidiana, «la fata»

19 samedi Déc 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

fata 1 180

Louis Malle, Les amants (1958)

Una lunghissima poesia per Ossidiana, «la fata»

Cari lettori e lettrici,
nel bel mezzo di una « pausa di lavoro » che mi impegnerà per una decina di giorni circa, vi invio il primo frutto del mio travaglio. Si tratta comunque di « work in progress », di un lavoro cioè che  necessita di ulteriori passaggi.
Ma, d’ora in poi, voi potrete trovare qui, se vi interessa, tutti i 68 poemi della raccolta « Ossidiana », che si possono anche leggere  « in fila », in un l’ordine cronologico rovesciato, a partire dal seguente tag-password Ossidiana.
Il lavoro che mi aspetta, prima di poter considerare compiuto il mio dovere nei confronti di questo « pezzo » ancor vivo e importante della mia « vita oramai vissuta » — un « vissuto » condiviso con tanti amici, amiche e personaggi di Bologna, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena, Reggio Emilia e Parma che sono ancora lì oppure sono scomparsi, lasciando spesso dei vuoti dolorosissimi —, sarà soprattutto quello di rivedere una a una le poesie ancora imperfette, ancora prive, qui e là, di qualcosa di essenziale, ancora lontane dal suo significato profondo e intimo. Ma ho anche l’ambizione di andare al di là di questa indispensabile « fedeltà » a ognuno di questi « frammenti di un discorso amoroso ». Prima o poi, se ce ne sarà il tempo, dovrà risuscitare « l’altra storia », che non può certo ridursi alla storia di un istante, di un incontro isolato, del colloquio di una coppia seduta in una « paninoteca » di via Sant’Isaia o su una panchina dei Giardini Margherita. Essa deve essere comprensibile, anche se filtrata, per forra di cose, dal rispetto e dal pudore che io devo a queste memorie « sacre », alla persona che vive accanto al personaggio che risponde al nome di Ossidiana. Il nome di una pietra esotica e vulcanica, esuberante, esplosiva e, nello stesso tempo, capace di tranquillizzare, di dare un senso alle parole che le sono indirizzate con devozione ma senza  precauzioni. Parole, gesti e atteggiamenti rivelatori talvolta di imbarazzo, di incertezza,  di energie inopportune ed eccessive… D’altronde, non c’è niente di più bello, in un incontro amoroso, che vedere perdonati o addirittura amati i nostri difetti e le nostre « gravi » incapacità !
In generale, alla fine di questo periodo oscuro di « ristrutturazione », spero di rendere « il ritratto incosciente » più adatto alle esigenze dei lettori e delle lettrici meno superficiali, a cui si rivolgono sempre i miei pensieri e le mie preoccupazioni. Insieme al desiderio di poter loro offrire qualcosa di sincero e di bello da leggere (e da vedere).

ARCHIVES DE TAG: OSSIDIANA

Buffa storia, 1975 (Ossidiana n. 1)
01
Mardi
Jan 2013

Let’s spend the night together, 1976 (0ssidiana n. 2)
05
Samedi
Jan 2013

Cosa sei, cosa siamo, 1975 (Ossidiana n. 3)
10
Jeudi
Jan 2013

Signora Rubens, 1975 (Ossidiana n. 4)
11
Vendredi
Jan 2013

Un viaggio a piedi, 1975 (Ossidiana n. 5)
16
Mercredi
Jan 2013

Incomincia quasi l’estate, 1976 (Ossidiana n. 6)
18
Vendredi
Jan 2013

Sto fermo, 1976 (Ossidiana n. 7)
19
Samedi
Jan 2013

Rotola a terra, 1975 (Ossidiana n. 8)
21
Lundi
Jan 2013

La primavera è la tua mano, 1975 (Ossidiana n. 9)
23
Mercredi
Jan 2013

L’autunno è i tuoi capelli, 1975 (Ossidiana n. 10)
25
Vendredi
Jan 2013

L’inverno è la tua bocca, 1975 (Ossidiana n. 11)
26
Samedi
Jan 2013

L’estate è i tuoi occhi, 1975 (Ossidiana n. 12)
28
Lundi
Jan 2013

La sua casa ridiventa centro, 1976 (Ossidiana n. 13)
01
Vendredi
Feb 2013

Coraçon maldito, 1976 (Ossidiana n. 14)
02
Samedi
Feb 2013

Questa gente, 1975 (Ossidiana n. 15)
21
Jeudi
Feb 2013

I modi possibili, 1975 (Ossidiana n. 16)
18
Lundi
Mar 2013

Quella bambina gravemente ammalata, 1976 (Ossidiana n. 17)
19
Mardi
Mar 2013

Recinto della solitudine, 1976 (Ossidiana n. 18)
01
Lundi
Apr 2013

Sorreggo il mio corpo di burattino ferito, 1976 (Ossidiana n. 19)
02
Mardi
Apr 2013

Si ributta dietro le spalle, 1976 (Ossidiana n. 20)
03
Mercredi
Apr 2013

Un uomo ombroso, 1975 (Ossidiana n. 21)
04
Jeudi
Apr 2013

La mia settimana. Lunedì, 1975 (Ossidiana n. 22a)
08
Lundi
Apr 2013

La mia settimana. Martedì, 1975 (Ossidiana n. 22b)
09
Mardi
Apr 2013

La mia settimana. Mercoledì, 1975 (Ossidiana n. 22c)
10
Mercredi
Apr 2013

La mia settimana. Giovedì, 1975 (Ossidiana n. 22d)
11
Jeudi
Apr 2013

La mia settimana. Venerdì, 1975 (Ossidiana n. 22e)
12
Vendredi
Apr 2013

La mia settimana. Sabato, 1975 (Ossidiana n. 22f)
13
Samedi
Apr 2013

La mia settimana. Domenica, 1975 (Ossidiana n. 22g)
14
Dimanche
Apr 2013

« Quale destino ? », 1975 (Ossidiana n. 23)
12
Mardi
Nov 2013

Mi abituo a lasciarti, 1976 (Ossidiana n. 24)
14
Jeudi
Nov 2013

Il biglietto, 1975 (Ossidiana n. 25)
15
Vendredi
Nov 2013

Senza fissa dimora, 1975 (Ossidiana n. 26)
07
Mardi
Jan 2014

Ricco di un entusiasmo indifeso, 1976 (Ossidiana n. 27)
30
Dimanche
Mar 2014

Tra due barche, 1975 (Ossidiana n. 28)
01
Mardi
Apr 2014

Potrei anche diventare allegro, 1975 (Ossidiana n. 29)
03
Jeudi
Apr 2014

Mi sono schierato, 1975 (Ossidiana n. 30)
07
Lundi
Apr 2014

La sola forza di un sorriso, 1975 (Ossidiana n. 31)
09
Mercredi
Apr 2014

Forse è il momento, 1975 (Ossidiana n. 32)
11
Vendredi
Apr 2014

I modi possibili, 1975 (Ossidiana n. 33)
12
Samedi
Apr 2014

Per racimolare un senso compiuto a questa speranza, 1975 (Ossidiana n. 34)
16
Mercredi
Apr 2014

San Marco all’alba, 1975 (Ossidiana n. 35)
16
Vendredi
May 2014

La vita è un buffo gioco, 1975 (Ossidiana n. 36)
23
Vendredi
May 2014

Poco alla volta, 1975 (Ossidiana n. 37)
05
Jeudi
Jun 2014

Un uccello azzurro, 1975 (Ossidiana n. 38)
19
Jeudi
Jun 2014

Una piccola parentesi, 1975 (Ossidiana n. 39)
23
Lundi
Jun 2014

Gli inutili oggetti, 1976 (Ossidiana n. 40)
24
Jeudi
Jul 2014

Ogni giorno ti aspetto, 1975 (Ossidiana n. 41)
01
Vendredi
Aug 2014

Il progetto di una poesia, 1975 (Ossidiana n. 42)
18
Dimanche
Jan 2015

La poesia stracciata, 1976 (Ossidiana n. 43)
20
Mardi
Jan 2015

Ognuno è un numero, 1975 (Ossidiana n. 44)
28
Jeudi
May 2015

Passeggiata, 1976 (Ossidiana n. 45)
11
Samedi
Jul 2015

Specchio di una casa di studenti, 1976 (Ossidiana n. 46)
11
Samedi
Jul 2015

Il tuo volto è il tuo nome, 1975 (Ossidiana n. 47)
13
Lundi
Jul 2015

Dopo, 1975 (Ossidiana n. 48)
14
Mardi
Jul 2015

Nel sogno c’è la vita, 1975 (Ossidiana n. 49)
16
Jeudi
Jul 2015

Per amare bisogna star soli, 1975 (Ossidiana n. 50)
17
Vendredi
Jul 2015

Per farti piacere, 1976 (Ossidiana n. 51)
22
Mercredi
Jul 2015

Un treno di ombre, 1976 (Ossidiana n. 52)
24
Vendredi
Jul 2015

Tra un attimo parto, 1975 (Ossidiana n. 53)
26
Dimanche
Jul 2015

La tua lunga sciarpa di parole, 1975 (Ossidiana n. 54)
29
Mercredi
Jul 2015

In questi giorni, 1975 (Ossidiana n. 55)
31
Vendredi
Jul 2015

Tu sei tutte le donne, 8 marzo 1975 (Ossidiana n. 56)
24
Lundi
Aug 2015

Ho deciso di scriverti, 1975 (Ossidiana n. 57)
01
Mardi
Sep 2015

Lo stesso entusiasmo distratto, 1975 (Ossidiana n. 58)
07
Lundi
Sep 2015

La nostra casa è un albergo, 1975 (Ossidiana n. 59)
13
Dimanche
Sep 2015

Ex abrupto, 1975 (Ossidiana n. 60)
16
Mercredi
Sep 2015

Per tutta la vita, 1975 (Ossidiana n. 61)
22
Mardi
Sep 2015

La migliore scuola, 1975 (Ossidiana n. 62)
28
Lundi
Sep 2015

Salire tra i gomiti d’acciaio, 1975 (Ossidiana n. 63)
10
Samedi
Oct 2015

Zigzagando a ritroso, 1975 (Ossidiana n. 64)
04
Mercredi
Nov 2015

Riesco a non sprofondare, 1975 (Ossidiana n. 65)
07
Samedi
Nov 2015

Per le strade di una città, 1975 (Ossidiana n. 66)
08
Dimanche
Nov 2015

Al mare, 1975 (Ossidiana n. 67)
25
Mercredi
Nov 2015

Addio, 1976 (Ossidiana n. 68)
26
Jeudi
Nov 2015

fata 2 180

Louis Malle, Les amants (1958)

Giovanni Merloni

Le poesie della raccolta « Ossidiana » sono tutte protette da ©Copyright, come anche gli altri documenti (testi e immagini) pubblicati su questo blog.

Addio, 1976 (Ossidiana n. 68)

26 jeudi Nov 2015

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ossidiana

avanti bionda_modifié-1

Addio 

Addio, addio, addio, ciao
arrivederci
vorrei morire
vorrei essere già morto
vorrei non pensare
vorrei che la mia morte fosse notificata
a tutti i luoghi
che abbiamo visto insieme.

Addio
non era
evidentemente
logico amarsi
senza i ricatti, i regali
e i mille ostaggi dell’incertezza
senza il giudizio degli altri
e l’oste della malora.

La storia di questo amore
è la storia di un rischio
di un corpo frantumato contro il sole di pietra
di ossessionanti ricordi
del tempo defunto
che non può più parlare.

Mi ero affezionato al tuo mondo
al tuo modo
di manipolare gli oggetti
di dargli un nome.

Addio, eroina
io procedo senza di te
la mia impossibile gara stremata
contro la consuetudine
contro gli incrollabili tabù
del sud, del nord, dell’uomo.

Addio, avevi la testa e non le gambe
per essere la piccola Rosa Luxemburg
che io cercavo.

Addio alle speranze in comune
che da solo non so seguitare.

Addio, per molto tempo
quando sarò appena sereno
quando mi si apriranno degli squarci
di elegante verità
quando vincerò questa gabbia di stupore
e di angoscia
per entrare con circospezione
e amore
nei prati del mondo
mi sembrerà di tradirti.

Giovanni Merloni

De « Il treno della mente » (« Le train de l’esprit »), Edizioni dell’Oleandro, Rome 2000 — ISBN 88-86600-77-1

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Al mare, 1975 (Ossidiana n. 67)

25 mercredi Nov 2015

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ossidiana

jeanne moreau

Al mare

«Quando esplode l’estate la gente più nuda
è ancora vestita.» Tra gli aghi di pino,
nell’aria bruciata, l’impetuoso destino
vorrebbe spogliarsi della coltre dei passi.
Tu, leggera, vestita di foglie, carezzavi il mattino
La tua tunica crespa sfiorava i sassi.

Era luglio. Il vento violento del finestrino
ne copriva i rumori. «Quando esplode
l’amore somiglia all’estate
ma il suo nodo il sole non slega.»

Felice e infelice è il cammino su scale in discesa.
Tu cantavi parole, nervosa, scherzosa.
«Come è cupo l’amore che esplode su un corpo
che nasce alla vita. Alla vita che passa,
veloce e sottile come una canzone.»

Sulla spiaggia le donne
sparivano nei loro ombrelloni
tra un odore di alghe e conchiglie
rovesciate dall’acqua.
Tu lontana, con strani occhialetti,
triste e bella, scivolavi nel sole
eludendo il mio sguardo sperduto.

«Come è strano, la sera, tornare
tra le mura stantie della città maliziosa
odorosa di libri, lontana dal mare.» (1)

Giovanni Merloni

(1) Gita in una località balneare dell’Adriatico nel 1975. La città è Bologna.

De « Il treno della mente » (« Le train de l’esprit »), Edizioni dell’Oleandro, Rome 2000 — ISBN 88-86600-77-1

TEXTE EN FRANÇAIS

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Per le strade di una città, 1975 (Ossidiana n. 66)

08 dimanche Nov 2015

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Ossidiana

rigoletto avalanches

Giovanni Merloni, Rigoletto (part.) 1991

Per le strade di una città

Per le strade
di una città
disegnata bianco su bianco
nero su nero
rosso su rosso
viola su viola

una leggera sfumatura
e poi la miriade
dei colori
e delle forme
e il movimento
e il rumore
e l’ebbrezza
e l’eccitazione

e la sorpresa
del tuo vestito
buttato
tra le stoffe del letto
dei tuoi occhi
verso la finestra
della tua bocca socchiusa
del tuo profumo
nel mio dolce sogno.

Giovanni Merloni

Da « Il treno della mente », Edizioni dell’Oleandro, Rome 2000 — ISBN 88-86600-77-1

Questa poesia è protetta da ©Copyright

TEXTE EN FRANÇAIS

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Riesco a non sprofondare, 1975 (Ossidiana n. 65)

07 samedi Nov 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_je réussis 180

Riesco a non sprofondare

Riesco a non sprofondare
a non farmi dilaniare il cuore
anche quando ti vedo in sogno
ridere, divertirti
preparare graziose corbeilles
di esperienze colorate
di estemporanee travolgenti comitive
di giovani chitarre
di eleganti mantelli
di silenziosi capelli ondulati
nel buio di un fuoco acceso.

Nel sogno, riesco a seguirti
come un fratello lasciato a casa
colto all’improvviso
dalla timidezza
tradito all’improvviso
dalla febbre e il mal di testa.

002_épousailles NB 180

Lo vedi, non resto inerte
non mi lascio annichilire
dall’eco buia dei tuoi colloqui.

Riesco a sopportare questa separazione
questo tradimento, questa esclusione
inventandomi un incubo o un sogno
in lunghissime ore
di pigri scarabocchi,
costruendo faticosamente
briciola su briciola
— ultimo superstite
di una paziente generazione
di artigiani di immense miniature —
le appropriate forme
di uno stratagemma.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta da ©Copyright

TESTO IN FRANCESE

Zigzagando a ritroso, 1975 (Ossidiana n. 64)

04 mercredi Nov 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

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Foto presa in prestito da Archiwatch di Giorgio Muratore

Zigzagando a ritroso (1)

I
Mi sto conoscendo,
sto imparando a rispondermi.

Zigzagando a ritroso
nel silenzio assorto
di riflessioni profonde
ridisegno il mio itinerario
tra le trappole della pigrizia
dello spreco insensato
di energie disordinate:
lì ritrovo
il caleidoscopio spezzato
degli episodi brucianti
di una vita bruciata.

Scarabocchiando nel vuoto
mi tuffo nelle pieghe
di una fantasia nascosta,
affacciato
come un timido scolaro
dietro il soffocante muro
di una impossibile pazienza
di un esausto quieto vivere
di un ottuso, gutturale
ombroso assalto
a vischiose istituzioni
a rassegnati gerarchi
a loschi e ipocriti sensali.

002_pantieri-forlicc80-mercato

Pier Claudio Pantieri, Mercato Ortofrutticolo, Forlì, da un
articolo di Giancarlo Gatta, Forlì, pubblicato su Archiwatch
de Giorgio Muratore

II
Oggi
schiacciato dalle angosce
dai desideri inarticolati
mi riscopro vulnerabile
contestatore solitario
incapace di urlare.

Oggi
vorrei carezzare con foga
la sfuggente sirena
delle mie sterili ribellioni
delle mie voglie di rivolta
impresse sul film trasparente
di quel passato
di quei giorni
di quegli anni difficili
che esplodono
in silenzio e in ritardo
in mezzo ai passi vorticosi
di questi echi moribondi
che non muoiono mai.

003_antonioni pîttore

Un quadro di Michelangelo Antonioni, foto presa in prestito da Archiwatch
di Giorgio Muratore

III
Scarabocchiando
mi incammino su una terra mossa
aggrappato al miraggio
di una vita di doveri solidali
di tran tran coraggiosi.

Zigzagando m’avanzo
gettando via l’indirizzo
di questa chiocciola ricolma
di forza e di debolezza.

Dentro una natura ostile
nell’aperta campagna
minacciata da una tempesta
mai mi abbandono
mai mi rassegno
in un letto di formiche e avvoltoi.

D’improvviso
sotto le stelle
la musica degli zingari
mi regala — oh conquista! —
l’estraneità delle cose.

D’improvviso
il mio corpo è capace
di infinite prodezze
e divento ricco
attento, rispettoso
ansioso di misteri.

004_poltrone 16.10

Foto presa in prestito da Archiwatch di Giorgio Muratore

IV
Zigzagando di fuori,
il viaggio nella vita
nutrendosi di stupore
di riflessione e di azzardo
ha bruscamente spezzato
l’intimità
l’introversione patetica
del ragazzo
precocemente pensoso
che fui.

E’ un duro tragitto
cominciare e continuare
a pensare
gettare squarci di luce gialla
sull’estenuante manicheismo
di un mondo
che ha perso il coraggio
di scrutare l’ignoto
che disprezza la dialettica
e sa solo sbandare
senza mai sbagliare
tra bianco e nero
tra buono e cattivo
morale e immorale
onesto e disonesto
pigro e laborioso.

Durante la strada
dei miei trent’anni
sto diventando
forse un
UOMO.

Giovanni Merloni

(1) Questa poesia è nata da un abbozzo poetico del 1975, che ho rielaborato, parallelamente, nelle due lingue della mia vita : l’italiano d’origine e il francese d’adozione. A questa nuova scrittura ha del resto contribuito, inevitabilmente, l’esperienza della vita, le numerose prove che spesso hanno confermato, col passare del tempo, ciò che provavo allora sotto forma di disturbo indistinto o di intuizione anticipatrice.

Questa poesia è protetta da ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

Salire tra i gomiti d’acciaio, 1975 (Ossidiana n. 63)

10 samedi Oct 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_scottex nuova serie 001 180

Salire tra i gomiti d’acciaio

Salire tra i gomiti d’acciaio
delle montagne del tuo sguardo.

Entrare come un ospite
nel tuo sorriso.

Parlare sottovoce
indirettamente
d’amore
con la tua pelle
che esplode.

Abbracciare come un appiglio
tra la schiuma del motoscafo
le tue mani.

Rovesciare verso la sabbia
verso il testo incompleto
di una poesia d’amore
i miei occhi e i tuoi.

Nuotare insieme al tuo collo
carezzato dai ricci della nuca
verso un fondale di alghe gialle.

Ascoltare la tua versione
dei nostri errori
e riderne insieme.

Diventare protagonisti
di una ricchezza di emozioni
di un urlo di baci
di un felice passaggio
tra siepi rosse.

002_scottex nuova serie 003 180

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

La migliore scuola, 1975 (Ossidiana n. 62)

28 lundi Sep 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

« Il personale è politico »

Sono il primo a restare sorpreso scoprendo, nelle pieghe delle mie lontane poesie d’amore, tracce chiare o contraddittorie di un discorso politico.
Sono anche stupito per un tale malessere, che mi portava a fare delle analisi lucide, nella realtà in cui vivevo, intorno ai segnali latenti di involuzione, di mancanza di coerenza e di tenacia anche in coloro che avevano così tanto voluto il cambiamento e la piena realizzazione della democrazia in Italia.
Com’era possibile un tale stato d’animo, nel 1975-1976, a Bologna? Proprio nel momento glorioso in cui il partito comunista italiano raggiungeva formidabili risultati alle elezioni regionali e politiche? Vedere il nero nel rosso di tante speranze che si ridestavano?
Era l’amore, coi suoi alti e bassi, che mi rendeva così pessimista? Di quali «strani maestri» parlavo?
Non certo di coloro che stimavo e frequentavo come padri e fratelli. Ma avvertivo, anche nella nostra isola felice, l’eco di un mondo che prendeva una brutta piega, di una democrazia imperfetta che era sempre più minacciata…
D’altronde, fu proprio nel 1975 che noi dovemmo subire la morte violenta di Pier Paolo Pasolini, un uomo che aveva avuto il coraggio di dire, in assoluta contro-tendenza, delle cose assai scomode, che nel tempo si sono rivelate terribilmente vere…
Avevo già, mi sembra, il presentimento di quello che stava lì lì per accadere. A cominciare dall’omicidio di Aldo Moro, la bomba alla stazione di Bologna, la grave corruzione che avrebbe segnato l’epilogo di una fase politica che aveva sempre ruotato intorno Democrazia cristiana o al partito socialista, fino all’arrivo di Silvio Berlusconi e dei suoi alleati della Lega Nord…
«Il personale è politico…» si diceva in quest’epoca ormai dimenticata. Per dire che la vita del singolo non può restare chiusa in una camera stagna e viceversa. Del resto, ognuno di noi avrà sempre a che fare con la vita degli altri, la collettività, la politica.
Forse ci avevano autorizzati ad amare più liberamente che nel passato, ma ci hanno poi levato, giorno dopo giorno, il diritto di parlare, di dialogare, di partecipare a una discussione costruttiva. Nel momento preciso in cui l’Italia era pronta a diventare un paese libero, ne è stata bruscamente distolta, in cambio di una falsa libertà, basata sul denaro e sull’egoismo istituzionalizzato. Un paese «disturbato», il mio.
G.M.

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Foto di Giorgio Muratore, da Archiwatch

La migliore scuola

I
Ci hanno fanno credere migliore
questa scuola senza inutili scorie
tra le liane e i serpenti
di una buia giungla carnivora.

Ci hanno insegnato
a impostare la voce
su pungenti note selvagge.
Ci hanno inculcato
una lingua senza aggettivi
un dialetto senza accenti,
perché non ci sentissimo esclusi
dalla lussureggiante kermesse
popolata da sorridenti fanciulle
inanellate.

002_piero_pala_montefeltro_dettaglio_2
Foto di Giorgio Muratore, da Archiwatch

Ben presto
questi strani maestri
si sono appartati
ben bene bardati
di specchietti e collane
intorno a un fuoco
o un gorgo improvvisato.

Ben presto
hanno rispolverato
i loro strumenti di tortura
le loro informazioni di seconda mano.

Ora lo sanno come fare a disfarsi
di coloro che preferiscono
l’anti-retorica
guappa e spensierata
delle parole storpiate
delle storie inventate
delle voci incontrollate
dei silenzi eloquenti
dei gesti irriverenti.

003_terme-di-cotilia
Foto di Giorgio Muratore, da Archiwatch

II
Dopo la battaglia
la collina scoscesa
fu invasa da boy scouts
da colonnelli in pensione
da una pioggia di biglietti
di illusorie cacce al tesoro.

Dopo la sconfitta
le donne che avevamo amato
finsero di essere alberi
incollati ai muri
di disadorni appartamenti di periferia.

005_schermata-2015-09-12-alle-13-15-02
Foto di Giorgio Muratore, da Archiwatch

III
In questa società priva di senso
sarà futile qualsiasi speranza
di eventi propizi.
Il parcheggio della giovinezza
non si aprirà nuove strade
da assoggettare alle ruote dei passi.

Ma almeno, malgrado tutto
voglio avere vissuto, voglio avere lottato.

Ma almeno, nonostante
quest’anima derisa
e questo corpo ferito
voglio avere amato.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta da ©Copyright

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Per tutta la vita, 1975 (Ossidiana n. 61)

22 mardi Sep 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

002_recollets 02 180

Bar estivo all’aria aperta nel recinto dei Recollets (Paris Xe)
sede dell’Ordine degli Architetti francesi

Per tutta la vita

I
Desidero un bagno
in una cascata
che scrosti le scorie
di questa guerra
il fango delle paludi
della confusione
degli escrementi
dei piccioni morti
delle tue parole
il vomito di sangue
della mia paura di soffrire.

Desidero riappropriarmi
del mio corpo
senza peso
della mia pelle senza colore
della mia testa
senza ossessioni.

Desidero il tuo abbraccio
tra foglie di leggenda
in uno statico quadro
di Leonardo.

Desidero quel clima di gioco
con cui è stato rischioso
scherzare.

Desidero il tuo sguardo
la solida roccia
del tuo sospiro
delle tue braccia.

003_recollets 03 180

Bar estivo all’aria aperta nel recinto dei Recollets (Paris Xe)
sede dell’Ordine degli Architetti francesi

Desidero per tutta la vita
questo distacco
con cui sorrido
comprensivo e complice
agli imprevedibili eventi
di una vita diversa
inconsueta.

Desidero un ordine di cristallo
e una casa liquida
trafitta dal sole verde.

Desidero che tu mi accetti
che tu mi scelga
che tu mi riconosca
quello che tu hai tolto
quello che tu hai messo.

004_recollets 04 180

Bar estivo all’aria aperta nel recinto dei Recollets (Paris Xe)
sede dell’Ordine degli Architetti francesi

II
Bisognerebbe stare alla larga
da coloro che teorizzano
il proprio contingente equilibrio
da coloro che rigettano l’angoscia
da coloro che amano la vita
da coloro che si difendono
con ogni arma
da coloro che
inevitabilmente
ci trascinano.

Bisognerebbe stare alla larga
da persone come me
e come te.

005_recollets 05 180

Bar estivo all’aria aperta nel recinto dei Recollets (Paris Xe)
sede dell’Ordine degli Architetti francesi

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta da ©Copyright

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Ex abrupto, 1975 (Ossidiana n. 60)

16 mercredi Sep 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_cappelli dodo 180

Anch’io

Anch’io posso avere un senso
un rapido profilo
un capo e una coda.

Amarezza non è malinconia

Amarezza non è malinconia.

Amarezza è lo scherzo insensato
che ci piomba addosso
quando la passione, ottusa,
rotola a terra.

Amarezza è la forza
di guardarsi allo specchio
e restare ben saldi
scrutando
l’inutilità ritrovata,
e il vaso mai colmo
del nostro bisogno d’amore.

002_danzatori scoloriti

Ogni giorno è il primo e l’ultimo

Cos’è la bellezza
cos’è il dolore
ogni giorno è il più bello
ma anche il più triste.

Cos’è la giovinezza
cos’è la vecchiaia
ogni giorno è il primo e l’ultimo.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright

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