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Mi sono schierato
Mi sono schierato
con uomini combattivi
a lavorare per disegnare
l’alternativa
nel ciclo discontinuo
nel conflitto perenne
delle cose:
non c’è lavoro
senza una lotta
senza arresti
senza un patrimonio
di tutti
senza società.
Mi sono schierato
con chi crede
negli uomini
nelle idee.
Mi sono schierato
contro l’ignoranza
contro l’arroganza
del potere.
Mi rifiuto di dichiararmi
organico
a una rivoluzione senza uomini
a un aggiustamento
armonico
fittizio
liberale
delle contraddizioni.
Mi rifiuto di parlare
solo per dissacrare
solo per scandalizzare.
Mi rifiuto di crearmi un’isola
per essere dimenticato
e assediato.
Sono a disagio
con le avanguardie
provinciali, libresche,
Ma ne ascolto la voce
che corre in senso inverso
contro le rapide
di una rovinosa caduta di tensione
di un livellamento mediocre
dei comportamenti.
Rinuncio ad andare
controcorrente
insieme ai disperati
di una élite sentimentale
che fila su una zattera angusta
volontaristica
con le pezze al culo
felice della sua vela
anarchica, disinibita
(di cui fanno benissimo a meno
coloro che producono
coloro che sfruttano).
Alla vigilia della battaglia
i compagni guardano la palude
il silenzio è tremendo
perché ancora troppo pochi
l’hanno capito:
LA RIVOLUZIONE NON E’
ANCORA
DI MASSA
Con le nostre case bruciate
(per districare le goffaggini
di una filosofia di oggi
un po’ di domani
un po’ di ieri)
il nostro sacrificio sembra quasi
una esecuzione sommaria
di cui la televisione non parlerà.
(Daranno la colpa
all’interruzione di un servizio
a una calamità naturale
all’assenza di campo).
Nessuno mai parlerà
di chi ha lavorato soffrendo
ferendosi le mani
rifugiandosi nel vino
nell’incapacità di amare
di capire gli altri
di intaccare la propria
scorza sonnolenta
o di fare leva
sui piccoli rituali della vita
per nuove conquiste
per nuove forze
per nuove lotte.
Nelle nostre discussioni
quante volte ci scopriamo
incapaci di indovinare
una verità comune?
incapaci di studiare
di scrivere e di leggere
insieme?
Ritorniamo stancamente
alle vecchie filosofie
alle storie dei profeti
ai personaggi carismatici
ai pellegrinaggi.
Ci fermiamo alla vaghezza
di amicizie diffidenti,
mentre il nostro dito viola
ficcato nella diga
arresta solo per un attimo
la meccanica ineluttabile
dell’amore tra le formiche
della guerra tra le formiche
del lavoro ricco di inventiva
(e privo di scienza)
delle formiche, della fantasia
grande come un formicaio
delle formiche.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
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