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Archives de Tag: Ambra

Sessantadue poesie per Ambra, «idolo della notte»

12 mardi Jan 2016

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ambra

001_legata granello

Sessantadue poesie per Ambra, «idolo della notte»

Cari lettori e lettrici,
 aspetto una risposta, da parte di Caramella, che considero molto importante per la nostra corrispondenza e per il seguito del mio impegno, reale e virtuale, con il nostro lontano passato comune… Un’epoca adatta ai canti poetici da rivolgere a donne misteriose come Caramella o anche a donne inesistenti o legate a granelli di sabbia… Un’epoca in cui la pagina bianca era destinata alle lacrime più disperate mentre la pagina grigia, verde e rosa della realtà quotidiana non mancava, invece, di momenti inattesi di allegra spensieratezza…
Ma voglio approfittare di questa momentanea interruzione per parteciparvi oggi un secondo risultato del mio oscuro lavoro… che mira a rendere il mio blog sempre più trasparente e aperto ad una consultazione più soddisfacente e organica.
Dopo avervi messo in relazione con l’insieme delle poesie della raccolta «Ossidiana», d’ora in poi voi potrete trovare qui, se vi interessa, la totalità delle 62 poesie della raccolta «Ambra», che potete anche leggere «d’infilata», rovesciate rispetto all’ordine cronologico, a partire dal tag-parola d’ordine Ambra che del resto figura nella «nuvola» sul lato sinistro della pagina di ingresso.
Non sono in grado di inquadrare «storicamente» questo gruppo di poesie, in maggioranza indirizzate alla ragazza che condivideva le mie prime vicende, meno passionali che sentimentali. Posso semplicemente certificarvi che Ambra, con i suoi capelli lunghi alla Catherine Spaak e il suo humour napoletano era riuscita talmente bene a farmi uscire dal mio bozzolo, che per amor suo ho talvolta rasentato la follia se non l’idolatria. Due sue espressioni resteranno scolpite nella mia memoria insieme ad un fondo di incredulità. La prima riguardava Venezia, la più bella città del mondo secondo me, dove vorrei poter correre almeno una volta all’anno se fosse possibile. Ma per Ambra «Venezia puzzava di uova marce…»! La seconda era un po’ il suo biglietto da visita: «c’è sempre l’eccezione che conferma la regola!». Sconcertato da queste due frasi, ho sempre resistito su Venezia, senza però mai convincerla a seguirmi lassù… quanto all’eccezione e alla regola, ho provato a seguire la regola quando lei si aspettava da me l’eccezione, e viceversa. Ma, contro la matematica applicata alla vita di un giovanotto esuberante e maldestro, non c’è niente da fare! 
Come per Ossidiana, anche per Ambra l’impegno che mi aspetta, prima di poter considerare assolti i miei compiti verso questo pezzo ancora vivo e importante della mia «vita ormai vissuta» — corrispondente alla prima metà degli anni sessanta del secolo scorso —, sarà soprattutto quello di rielaborare una a una le poesie ancora imperfette o per così dire «incomplete».
Per concludere, un breve accenno al ©Copyright. Ho abbandonato il sistema Créative Commons in considerazione del fatto che la quasi totalità dei testi e delle opere grafiche che pubblico qui sono mie opere originali che ho assoggettato a una doppia tutela: sia affidando il blog alle cure di Copyright France, sia depositando periodicamente i testi e le immagini. Dunque, fatta salva la piena libertà di consultazione, chiedo a tutti i visitatori del «ritratto incosciente» di rispettare i miei diritti d’autore dei testi e delle immagini grafiche qui pubblicati.

Giovanni Merloni

002_spaak - copie

Perdono, cantata da Catherine Spaak, testo e musica di Gino Paoli

ARCHIVi TAG: AMBRA

AMBRA in italiano

Prenderò questi stracci, 1962 (Ambra n. 1)
02
Mercredi
Jan 2013

La mia vocazione alla vita, 1962 (Ambra n. 2)
30
Mercredi
Jan 2013

Vanno a riprendersi i vestiti smessi, 1962 (Ambra n. 3)
31
Jeudi
Jan 2013

Camminavo da solo col sole alla nuca, 1962 (Ambra n. 4)
04
Lundi
Feb 2013

Una nuvola, e tu dentro, 1962 (Ambra n. 5)
28
Jeudi
Feb 2013

Mi racconti i tuoi ricordi, 1963 (Ambra n. 6)
12
Mardi
Mar 2013

La sigaretta, 1963 (Ambra n. 7)
15
Vendredi
Mar 2013

Piedi per terra, 1963 (Ambra n. 8)
16
Samedi
Mar 2013

Amore e asfalto, 1963 (Ambra n. 09)
14
Dimanche
Jul 2013

Mi parli di un’altra città, 1963 (Ambra n. 10)
05
Lundi
Aug 2013

Qui / là, 1963 (Ambra n. 11)
06
Mardi
Aug 2013

Frammenti I/II, 1963 (Ambra n. 12)
10
Samedi
Aug 2013

Frammenti II/II, 1963 (Ambra n. 13)
11
Dimanche
Aug 2013

La tenda nera, 1963 (Ambra n. 14)
16
Samedi
Nov 2013

Al museo, 1963 (Ambra n. 15)
17
Dimanche
Nov 2013

Non smetto di amarti, 1963 (Ambra n. 16)
29
Vendredi
Nov 2013

Partiremo un giorno, 1963 (Ambra n. 17)
01
Dimanche
Dec 2013

La mia chitarra ha mille voci, 1963 (Ambra n. 18)
01
Dimanche
Dec 2013

Nemmeno una carezza, 1963 (Ambra n. 19)
01
Dimanche
Dec 2013

Avevo sperato, 1963 (Ambra n. 20)
01
Dimanche
Dec 2013

Nel chiuso della notte, 1964 (Ambra n. 21)
02
Lundi
Dec 2013

Mi addormentavo col corpo riverso, 1964 Ambra n. 22)
02
Lundi
Dec 2013

Un saluto sbagliato, 1964 (Ambra n. 23)
02
Lundi
Dec 2013

Lo straniero, 1964 (Ambra n. 24)
02
Lundi
Dec 2013

Sprofondiamoci, 1964 (Ambra n. 25)
02
Lundi
Dec 2013

Io somiglio, 1964 (Ambra n. 26)
08
Dimanche
Dec 2013

So di amarlo, 1964 (Ambra n. 27)
17
Mardi
Dec 2013

Mi parli in inglese, 1964 (Ambra n. 28)
18
Mercredi
Dec 2013

Aspettiamo, 1964 (Ambra n. 29)
19
Jeudi
Dec 2013

Quando tu non ci sei, 1964 (Ambra n. 30)
20
Vendredi
Dec 2013

L’alba entra nel fiume, 1964 (Ambra n. 31)
21
Samedi
Dec 2013

Il grigio mattino, 1964 (Ambra n. 32)
22
Dimanche
Dec 2013

Idolo della notte, 1964 (Ambra n. 33)
02
Jeudi
Jan 2014

No, 1964 (Ambra n. 34)
07
Mardi
Jan 2014

Tu che passi da sola, 1964 (Ambra n. 35)
07
Mardi
Jan 2014

Mi innamoravano, ricordo, 1964 (Ambra n. 36)
07
Mardi
Jan 2014

Il treno è partito, ci ha separati, 1964 (Ambra n. 37)
28
Vendredi
Mar 2014

Nel cuore buio e nero della via, 1964 (Ambra n. 38)
29
Samedi
Mar 2014

Addio, amore del vero amore, 1964 (Ambra n. 39)
28
Mercredi
May 2014

Per noi che tutto dimentichiamo, 1964 (Ambra n. 40)
06
Vendredi
Jun 2014

La polizia sfondò la porta, 1964 (Ambra n. 41)
16
Lundi
Jun 2014

« Papà è morto », 1964 (Ambra n. 42)
17
Mardi
Jun 2014

Rinchiudete in quattro linee precise, 1964 (Ambra n. 43)
20
Vendredi
Jun 2014

Mi sono accodato a una fila di passi, 1965 (Ambra n. 44)
20
Vendredi
Jun 2014

Ombre rosa e celesti, 1965 (Ambra n. 45)
20
Vendredi
Jun 2014

La periferia accende luci smisurate, 1965 (Ambra n. 46)
20
Vendredi
Jun 2014

Davvero nessuno, 1965 (Ambra n. 47)
20
Vendredi
Jun 2014

Gente, gente, 1965 (Ambra n. 48)
20
Vendredi
Jun 2014

Si apre il sipario, 1965 (Ambra n. 49)
22
Dimanche
Jun 2014

Vieni di nuovo, 1965 (Ambra n. 50)
25
Mercredi
Jun 2014

Giorno e sera, 1965 (Ambra n. 51)
26
Jeudi
Jun 2014

Aspetto, 1965 (Ambra n. 52)
27
Vendredi
Jun 2014

Ho scritto sulla roccia, 1965 (Ambra n. 53)
30
Lundi
Jun 2014

La grotta a forma d’orecchio, 1965 (Ambra n. 54)
01
Mardi
Jul 2014

Su quel tavolo i fogli, 1965 (Ambra n. 55)
08
Mardi
Jul 2014

Carrozze sotto i piedi, 1965 (Ambra n. 56)
09
Mercredi
Jul 2014

Sarò un nomade, 1965 (Ambra n. 57)
22
Mardi
Jul 2014

Non dire niente, 1965 (Ambra n. 58)
23
Mercredi
Jul 2014

I cani li restituisco alla pioggia, 1965 (Ambra n. 59)
26
Samedi
Jul 2014

Adesso, 1965 (Ambra n. 60)
29
Mardi
Jul 2014

Il saluto del vento, 1965 (Ambra n. 61)
29
Mardi
Jul 2014

Ti sono debitore (Ambra n. 62)
13
Mardi
Jan 2015

Giovanni Merloni

003_canale vuoto 180

Tutte les poesie sono protette da ©Copyright, come gli altri documenti (testi e immagini) pubblicati su questo blog.

TESTI IN FRANCESE

Ti sono debitore (Ambra n. 62)

13 mardi Jan 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ambra

001_couple noir et blanc 180

Giovanni Merloni, Une rencontre ratée, janvier 2015

Ti sono debitore

Ora so bene
che cosa ti devo
quello che mai
ti saprò dare.

Ti sono debitore
di un angolo di pomeriggio
dove ho riso e pianto
dove ho sofferto e scolpito
nel profondo silenzio del cuore
quello che non sapevo
quello che mai, senza te
avrei capito.

Ti sono debitore
di lunghi giorni di vuoto
dove entrava, stordita
una felicità folgorante.

Ti sono debitore
di questo strano cinismo
che mi costringe a dirti
definitivamente
e bruscamente
NO.

Ti sono debitore
della forza insensata
di rifiutare l’amore.

Ora vieni, in cambio
a vedere quest’uomo
che piange e ride
indifferente a tutto
nella strada buia
inondata di pioggia.

Tocca a te capire, ora.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta da ©Copyright

TESTO IN FRANCESE

Il saluto del vento, 1965 (Ambra n. 61)

29 mardi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_le calme adieu du vent def 740

Il saluto del vento

Ci passano sopra mille spazzini
su queste foglie di novembre
sparse nel fango, saluto del vento.

La notte, sorpresa dai passi
si rintana nei deboli neon
di rare vetrine.

Che loro van via
lo sa solo chi è sveglio
chi – con loro – vede alzarsi
redivive le case e le scale
che c’erano ieri.

Dio solo lo sa perché
già, perché son scappati
(come ladri)
da quella locanda schifosa
senza vista sul mare?

Son due ombre difformi
in partenza, che scalciano
in mezzo alle foglie
il loro mattutino mutismo.

Non sa farsi adulto e gentile
questo umore di strada;
non è vivo né morto
questo amore frustrato
senza letti né tetti
e davvero ben vuote
son le loro pesanti valige.

Zigzagando malfermi
attorno al confine dell’alba
se ne vanni gli amanti
delle ore di sole
cercando nel buio
il saluto del vento.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

 

Adesso, 1965 (Ambra n. 60)

29 mardi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_à présent 180

Adesso

I
«Pensavo all’addio di due muti.
Sorridevo all’idea di due statue
che si confidano un segreto
inaccettabile.
Sghignazzavo immaginando
due malati che si avventano
a cuscinate
contro il muro invisibile
che li divide.
Scomparivo nella notte avara
di parole vedendo me e te
sprofondare, come i profili neri
di due isole, nel mare.»

II
Adesso sono aumentati
i piani di scale
per salire
su da te, per scendere
giù da me.

Adesso ci sommergiamo di parole
per paura
che il silenzio ci uccida.

Adesso ognuno di noi
sa di essere inutile
all’altro.

Adesso ognuno
si perde in un cerchio
ogni giorno più freddo
e lontano.

Eppure, perfino nelle nostre
parole più risapute,
aride, idiote,
sopravvive, insistente,
lo slancio sincero
di aderire a quei giorni
felici, beati,
spensierati,
quando le parole
si mescolavano ai baci,
quando — ti ricordi ? —
scendevamo io da Marte
tu da Venere
come due imperfetti
sconosciuti.

Giovanni Merloni

TEXTE EN FRANÇAIS

Questa poesia è protetta da ©Copyright

 

I cani li restituisco alla pioggia, 1965 (Ambra n. 59)

26 samedi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_cocco 2 180

I cani li restituisco alla pioggia

Di noi due,
nessuno si pente più.

Nessuno cerca più
le parole adatte.

Nessuno aspetta
che sia sera
e poi
mattina.

Nessuno di noi vive
né spera.

Nessuno ha il coraggio
di dire
che non ci amiamo
più.

002_cocca a2 180

I cani li restituisco alla pioggia
che  ben bene li bagni
e al vento restituisco quel treno
che qui da te mi ha portato
perché tu mi restituisssi i giorni
che mi avevi tolto.

E domani, quando sarò partito
sotto la pioggia,
ti avvizzirai, nel vuoto
di una stazione
battuta dal vento.

Sarai sempre più sola
nello sterile affanno
di contare quei giorni
da riavere in cambio.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

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Non dire niente, 1965 (Ambra n. 58)

23 mercredi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_ne dis rien b iPhoto 180

Non dire niente

Per prima cosa
cerca di capire
lo schema del mondo.

Poi, senza dire
niente, inchioda tre legni
copriti di sabbia e di
ubriachezza e,
se vuoi, mettiti a piangere

oppure rema
oppure afferrati
a un albero
a un filo
a un treno.

Non dire niente

Ti basterà tacere
lasciare che siano gli altri
a parlare.

Infine, lascia
che la luce entri,
rivelatrice.

E, anche se
avrai perduto tutto
quello che avevi
continua a tacere,
non dire niente.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

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Sarò un nomade, 1965 (Ambra n. 57)

22 mardi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

221_nomade 01 180

Sarò un nomade

I
Mi alzo dal letto più stanco
mi affaccio sulla strada
e mi accorgo che il cielo nitido
non mi eccita più
che la luce violenta non mi invita più
a respirare aria di mattina e giornali.

Oggi penso a milioni di sguardi come il mio
a milioni di passi smisurati
di energie consumate senza pensiero.

Oggi, rinchiuso in una nuova desolazione
provo quasi invidia
per chi è in un solo modo
per chi vive una vita sola.

002_je serai un nomade 02b 180II
Sarò un nomade
senza questi muri
senza il ricordo
di questi negozi,
di queste panchine
di queste fontane.

Mi mancheranno
i nostri passi
i nostri sgambetti
i nostri trabocchetti

Sarò forse partito
per cercare nelle ombre
quelle ombre
negli incontri
quegli incontri
nei baci
quei baci.

Viaggerò trattenendo
il respiro
nell’attesa
che una piccola voce
uguale alla tua
apra un varco insperato
nella coltre pesante
del silenzio.

Tu sei la terra che lascio
e quella che sto per trovare.

Partirò, non si può
evitare. Intanto,
la tua immagine
sul vetro
scolorisce
ogni volta che piove.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

 

Carrozze sotto i piedi, 1965 (Ambra n. 56)

09 mercredi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_des carrosses 180

Carrozze sotto i piedi

Verrai qui, di ritorno
da un viaggio
sinuoso, infinito
sul fondo del mare,
regalando al mio cuore
il sorriso
dei tuoi occhi
di vetro.

Giovane e fresca
volerai nel mio cielo
illudendoti
romanticamente
di avere
carrozze sotto i piedi,
sfiorando,
sulle cime dei monti,
la pietra dei nonni.

E pensare che fosti tu
proprio tu
a iniziarmi ai tormenti !
In quelle ore
disperate, rubate
alla pace, al buon senso
non potevo sapere
che un giorno
quel dolore
mi sarebbe sembrato felice.

002_des carrosses

Passeggiamo adesso
con i nostri
frivoli discorsi
incuranti del piatto orizzonte
che ci pesa sugli occhi
comme un vuoto
dove tutto si perde.

Io non so più niente
di te, né di quello che ci aspetta
in quel letto di foglie.

Io so solo
che il dolore è servito
a farti tornare.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Su quel tavolo i fogli, 1965 (Ambra n. 55)

08 mardi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_sur cette table

Su quel tavolo i fogli

Su quel tavolo i fogli
e i quaderni
e i libri
e il sangue dei baci.

No, non sprofondare.
Aspetta  che torni
per dirle tutto
per dirle quanto l’ami
e l’amerai
anche nella morte.

Le tue parole
saranno semplici
caste, pure,
calme.
Dicendole
ti scoprirai distante,
perfino indifferente
al velo malvagio
che ti calerà sugli occhi.

Lei cadrà ai tuoi piedi,
abbraccerà le tue mani
lasciando sgorgare
dagli occhi
ad ogni lacrima
un bacio.

In quel delirio scoprirai
troppo tardi
che tra voi due
forse
una vita felice
si sarebbe potuta
scatenare.

La morte si avvicinerà
scivolando leggera
tra le tue mani e i suoi occhi
tra il suo corpo
fremente e bagnato
e il tuo sguardo
imprigionato e asciutto.

Lontano, il crepitio della sera
renderà la tua morte
meno triste,
meno evidente
mentre
un soffio impercettibile
distenderà la tua fronte
lasciandovi
un pensiero spezzato
che un ultimo istante
farà volteggiare
sul tuo strano sorriso.

002_sur cette table 180

Uscirà per le strade
quella che tu amavi così.
Questa donna
che ti contraccambiava
porterà il tuo sorriso
incollato, di traverso,
come un fiore,
tra la gente e le case.
Da sola parlerà
ripetendo a ciascuno
la tua ultima frase :
« Vedi amore
ognuno va incontro
a una morte originale
su misura
che somiglia
alla sua vita.
Lo puoi vedere
tu stessa :
bella o brutta
questa morte è la sola
che esista
per me. »

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

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La grotta a forma d’orecchio, 1965 (Ambra n. 54)

01 mardi Juil 2014

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ambra

001_une grotte colorée iPhoto 180

La grotta a forma d’orecchio

I
Sogni a soggetto facevo
volevo sognare secondo
un copione.

Parole e ringhiere
seguivano gradini un discesa
nelle mie nebulose di luce
e di lente rivelazioni
di donne nude.

Correvo
tenendomi il petto
nel punto del cuore,
sprofondando
nel buio terrore
di grotte bagnate,
dove la luce del sole
mano a mano
spariva nel buio.

La mia voce solitaria
avanzava nella grotta
a forma di orecchio,
in quel buco senza eco
dove si annidano
neri pipistrelli.

II
Non sopporto la mia voce
e non amo nemmeno
i miei passi perduti.
Non mi piaccio
quando rido senza ritegno
nelle feste degli altri.

Amo invece i lunghi giorni,
fermi
come tanti pupazzi di neve,
dove cerco,
solo e ispirato, i passi
che generarono i miei passi,
la noncuranza
che hanno le ombre
quando incontrano
un corpo stupefatto.
Là dentro, io cerco
la carezza distratta
che saprebbe scacciare
in un solo attimo
la mia paura.

E cammino da solo,
senza passioni,
trascurandomi,
soffrendo come le cose
amando come gli uccelli.

Ad ogni angolo di strada
raccolgo le mie rovine
senza però rinunciare
alla piccola eco
di una voce sincera
come la mia, al ricordo
del grido
che almeno una volta
lanciai.

III
La vita mi ha insegnato
a essere prudente
a coprire di inchini
l’ordine delle cose
a mostrarmi attento,
intelligente
a baciare le mani
a tacere.

Ma se è tutto qui
quello che si deve fare,
perché da bambino sognavo
di fare il soldato?

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

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