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Nel cuore buio e nero della via
Due case strapiombano « giù »
nel cuore buio e nero della via.
Tra teste, capotes e colombi
è spuntato il tuo viso che amo
— Sai, c’è gente, mi dici seccata
hai un tic nelle dita e disperi:
— Non ho voglia di vivere ancora
ed aggiungi: — Aiutami tu.
Camminiamo, stirando il mattino,
complicando le luci
e i sapori. Scende sempre
altra terra, altro sole su noi
come un lampo.
Ma tu gridi, saltellando sui passi:
— Aiutami tu.
Quando scendo di nuovo
io non credo che al cielo
triste e bianco.
Tu sei morta, una piccola fetta
della strage di oggi,
una terra seccata
con fori di bombe.
Sei la terra nuda, senza frutti
che lo stesso dà amore…
Le case si aprono
con luci squillanti
dal mattino alla notte.
Si sta meglio così:
io completamente solo
tu, forse,
completamente morta.
Tra le case bianche
dove il sole galleggia,
dipinto o stampato,
la tua morte ride, felice.
Giovanni Merloni
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