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Idolo della notte
Idolo della notte
c’è un rito per te
è il vento tra le canne.
Amore, partirò
e il tempo si piegherà su se stesso
lascerò questa lettera scolpita
fischiare dietro il treno.
Io ero con una donna
le disegnavo a stento il viso
(sempre mi interrompeva)
parlavo a lei delle stelle dell’Orsa
del treno che fischia sui campi
arati dagli uomini buoni.
Voleva che fossi più forte
più forte di un soldato.
Un giorno infatti pioveva
e io piangevo, a dirotto.
Ma ero felice.
Solo, volevo vederla serena
e invece una piega
tagliava la fronte
dell’idolo mio.
C’è lontano un nido di aquile
e qui passi di piombo.
Tra la paglia dei miei avi
ti ho cercato, invano, senza trovarti
Ambra, idolo della notte.
Giovanni Merloni
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