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Ombre rosa e celesti
Ombre rosa e celesti
nascondono i contorni
della città. Le case
vocianti si affidano
alle vele viola della notte.
Nella stanza bianca
una polvere soffocante
prosciuga gli occhi.
La gente, sospesa
sul limite della sera
vorrebbe decifrare
quella parola
rimasta chiusa
nelle labbra.
Nessuno si accorge
che quel corpo già grigio,
affidato ai goffi sponsali della morte,
ha indossato un vestito
elegante
per inseguire la città.
Come un burattino
se ne va ancora in giro
senza più parole
senza più timore
con l’autorevolezza
di chi è riuscito
a passare di là
oltre il muro,
scivolando
nella lunga strada
illuminata.
Giovanni Merloni
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