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Gli inutili oggetti

Tra gli inutili oggetti
di uno spazio senza luce
le tue braccia ricadono
giù, calde,
innamorate.

Il grido della vita
o della morte
esploso
dentro il nostro abbraccio,
adesso si spegne
dolcemente
in una lenta
passeggiata
lungo il fiume di neve
tra gli alberi gialli
nella luce ferma
della nostra forza
ritrovata.

Io inghiotto
a fatica
il dolore di ghiaccio
l’emozionante
dolorosa gioia
di sapere
che spetta al tempo
la nostra fortuna.

A un tratto,
giorno per giorno,
foglia su foglia
(nel nostro confronto di corpi
assonnati e distesi
nel nostro rincorrere
noi stessi, il nostro
buonumore, la nostra
pace nascosta),
qualsiasi disegno
cupo e schematico
si rivelerà inservibile
e si logorerà, esausto
prima
di avere effetto.

A un tratto
il buon senso
cederà al fascino
irresistibile
di due mani strette
in mezzo agli odori
e ai nitidi profili
delle strade.

Stiamo imparando
ad accettare
che la vita si porti
a spasso
stretta a sé, la morte,
mentre la felicità
diventa un groviglio
inafferrabile
e indecifrabile
che dobbiamo
lo stesso proteggere
contro l’assurdità
della morte
contro l’assurdità
della vita.

Giovanni Merloni

TEXTE EN FRANÇAIS

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