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Specchio di una casa di studenti
Specchio di una casa
di studenti
specchio di un’immagine beffarda
specchio della salute
della voglia di vivere
specchio degli itinerari
lungo le rotaie
specchio dei suicidi
dentro le botole di acqua sporca
specchio di un albero di glicine
che infrange
l’aria di ragnatela
di un recinto di mattoni.
Specchio di un nuovo sorriso
di una mano tesa
di un corpo neutrale
specchio di una fiducia
rossiccia
di una barba spelata
di un album di famiglia.
Specchio della memoria
di momenti brutti come questo
di momenti belli
come questo
specchio della forza
dell’identità
della vita.
Specchio degli spavaldi inchini
delle eterne litanie
degli abiti bianchi
di un profilo indiano
specchio di una lotta
che riaffiora affannosa
da una scultura di sabbia
da un prato di erba alta
quando si sta facendo notte
specchio delle nostre ultime parole
che inseguo da questo carcere
che studio
interpreto
accosto
invento.
Specchio della mia morte
che mi è amica.
specchio della mia vita
che mi ha regalato
una folle saggezza
una mite irresistibile forza
uno specchio.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
Questa poesia è protetta da ©Copyright
J’ai repensé au film de Nanni Moretti, « Je suis un autarcique ».
Exactement. C’était aussi la même année, 1976. Quelques différences entre la Rome de Nanni Moretti (âgé alors de 23 ans) et la Bologne où je travaillais à la Regione Emilia-Romagna (chef de file des « régions rouges » !). Moi, en 1976, j’avais presque 31 ans. Merci de votre visite.