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L’autunno è i tuoi capelli
L’autunno è un passo di ragazza triste
su un cuore sordo di stoffa stracciata.
L’autunno è una cattedrale pagana
sprofondata in un cielo di carta.
L’autunno tu sei qui, io son là,
tu sei là, io son qui.
L’autunno sei qui,
attenta al mondo cha nasce
mattone su mattone
foglia su foglia, gesto su gesto
sorriso, urlo, canto,
risata divertita.
Sei qui, assorta
nel passato e nel futuro
sei qui, foglia profumata, dorata
di bronzo e di rame
persa nel viola,
abbacinata dal raggio obliquo,
ghiacciata dai tramonti di chitarre.
L’autunno, è evidente
è una foglia gialla,
mille foglie gialle.
L’autunno, è evidente
nient’altro che pioggia scrosciante
una doccia di carezze,
un mare di marmo
che si rovescia, gonfio e graffiante
sulla terra grigia.
L’autunno, è evidente
è la stagione dei poeti
è la stagione dei pensierini delle riflessioni
dei tonfi, delle ferite.
L’autunno, è evidente
piove senza sosta su Brest.
L’autunno è i tuoi capelli.
Giovanni Merloni
TESTO IN FRANCESE
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