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La primavera è la tua mano
La primavera è un mare grigio.
La primavera è il tuo corpo sulla sabbia
è la tua voce, il tuo collo, le tue labbra.
La primavera è un sospiro.
La primavera è la luce sottile
che serpeggia in una stanza.
La primavera è un vino nuovo
è una camminata da soli
è un bacio sulla porta
è un disco ossessivo
è un cespuglio di capelli
è un mucchio bianco di ossa e di sassi
è un monologo steso al sole
è un buio pieno di odori.
La primavera è una interminabile scopata.
La primavera è una foglia rossa
morta su una lastra di ghiaccio.
La primavera è un piccolo libro.
La primavera sono le giacche rubate
i preparativi delle feste
grondanti di acqua gialla
le lampadine nei bar
battute da un vento incerto
le periferie dissodate senza rumori
i quaderni arricciati
i telefoni aggrappati
i cuori ingombri, disperati, solitari.
La primavera è l’angoscia
della vita tra gli altri
della vita al lavoro, negli uffici
nei labirinti ossessivi
dei ritmi quotidiani.
La primavera
è una violetta su un vestito grigio
e un giro tortuoso
tra i tuoi capelli ricci.
La primavera è la tua mano.
Giovanni Merloni
TESTO IN FRANCESE
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