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questa gente

Questa gente

Questa gente
che ronza
abbastanza sicura tra le cose
non si consuma
a quanto pare
nel lucido tarlo
nella aritmetica incertezza,
nell’astronomica angoscia
del senso che già hanno le parole
del senso che già ha la vita
o l’esperienza in mezzo agli altri.

Questa gente
che si fa strumento
di una quotidiana rivoluzione
di un quotidiano perpetuarsi
dell’ordine costituito
dell’equilibrio
tra la nascita e la morte delle cose
questa gente
oggi lotta per costruire
domani per distruggere
per costruirsi e per distruggersi
per rendersi felice e infelice.

Questa gente
che cresce o si invecchia
in una infinità di nuove identità
non sembra avere voglia
di cominciare a pensare
di puntare più in alto
accettando
di vivere con la morte accanto
di schierarsi fino in fondo
di cominciare a criticare
coltivando
una intelligenza
capace di vincere le inibizioni
i complessi  la balbuzie
il disperato silenzio.

Questa gente
che sembra rincorsa
da una pena o da un miraggio
– dopo lo sfavillante e illusorio
accaparramento di pochi brandelli
di una complicata e totalitaria globalità  –
verso sera rientra
nella sua angusta cuccia di cane
e accetta la trappola
dei piccoli sfoghi
delle piccole libertà.

Questa gente
che sembra soddisfatta
mansueta, allineata
al massimo consapevole
della disperata logica del consumo
ha forse rinunciato
alla diversità
al peso delle parole
e diventa un muro inerte
una massa di manovra
preda ideale
dei falsi atteggiamenti
di perbenismo
vittima assai collaborativa
di un altruismo ipocrita
si contenta
di traguardi facili e tragici
di matrimoni inutili e nevrotici
di accordi che tarpano le ali
che creano, alla fine
un gigantesco muro di odio.

Questa gente
passa da una prigione ad un’altra
covando piccoli desideri di rivincita
uccidendosi
ogni giorno un po’.

Questa gente
Di cui faccio parte
che si muove in silenzio
e si ferma davanti alle vetrine
con la mia stessa espressione
e un identico passo
questa gente che si muove
nello specchio invisibile
dove io stesso mi osservo
questa gente smarrita
emarginata, condannata, programmata
quotidianamente disorientata
riuscirà ad aprire gli occhi?

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE 

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