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Quella bambina gravemente ammalata

Quella bambina gravemente malata
che era il nostro amore
e lo sforzo di comprare le arance
di alzarsi in orario
di passare ogni giorno
davanti alla tua porta chiusa
davanti alla tua porta aperta
senza entrare.

Quella bambina con la leucemia
che era il sorriso che ti regalavo
per non avvilirti
per non perderti.

Quella bambina ridotta uno straccio
ormai tarata
in un angolo della nostra vita
che oggi ci costringe
ad un linguaggio muto
al mesto romanzo della memoria,
ci sorride
con i suoi denti larghi
con il corpo deforme:
non ci chiede di resuscitare.
e nemmeno di guarire.

Quella ragazza senza speranze
è cresciuta dentro di noi
insegnandoci l’umanità
quella più difficile da conquistare.

Quella vecchia condannata a morte
continua a sorriderci
nella sua vitalità inesauribile.
Nella sua bocca di scheletro
stringe due fiori
per noi.
Non sarai mai vigliacca
né suicida la nostra dolce
viva e ribelle
ascia di guerra.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE 

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