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Il biglietto

Somigli a un fiocco per lettere d’amore
a un domani aspettato
a un oggi sopportato.

Somigli a glicini e palme
a erba nel vento
a tramonti per mano
a disegni scuri
fitti di linee.

Somigli a una ragazza
che un giorno mi parlò al buio:
cose confuse, timori, amori
odori di vita stanca.

Somigli al sapore di un bacio gelato
di un sorso di ansia
di un piccolo
lento unico triste desolato
ritorno a casa.

Somigli a sere d’agosto
a parole tra i grilli
a sogni nella paglia
a racconti di festa.

Somigli ad un’attesa calma
palpitante, accesa
dolorante come una fatica.

Somigli ad una piuma nera
che vola
carezza libri e oggetti
e poi scende sicura
quasi densa e piena
come una nuvola
ma buona, senza minacce.

Che poi
scesa sulle cose
le invade e ne è presa
si confonde con esse
come una parola
dentro un lungo chiacchiericcio
come un muto nel silenzio
come un’ora di pace nel tempo.

Giovanni Merloni

TEXTE EN FRANÇAIS

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