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Ciao

Sono ancora
dentro gli orecchi
le parole
insieme alle luci gialle
ai rettangoli delle vetrine
ai muri
agli specchi di ghiaccio.

002_ciao testaccio 180

Sono ancora qui
le parole tue
dentro gli occhi che bruciano.

E si affacciano
sul mondo che cammina
dove il tuo sbadiglio
raggiunge le ombre
sfiorando una a una
le facce « qualunque »
sullo sfondo di case
dai muri scrostati.

003_ciao caffarella 180

Devo dire « ciao »
sulle rotaie dei tram
sotto i fili che si biforcano
sui gradini in salita
dove stanno morendo
gli echi stanchi ed opachi
di gioie dimenticate.

004_ciao_fontanone 180

Devo dirti « ciao »
dietro angoli oscuri
di strade angosciate
e ripetere « ti amavo »
al tuo freddo impermeabile.
« Aspetta, non te ne andare ».

Sulla china
sfioriamo la piccola ghiaia
scalciando i pensieri, ma intanto
assaggiamo nell’ultimo bacio
una triste paura.

« Io sono un uomo timido
che tace
aspettando una sola parola
tu sei un’ombra esile
che sogna indifferente ».

005_ciao_ponte sisto

Sono ancora
qui nelle orecchie
le tue parole.
Esili e perfino eleganti
si infilano
negli angoli oscuri
sui muri scrostati
nei rettangoli
delle vetrine.

Sono ancora qui
le parole, i loro soffi
caldi e taglienti.
« Ti amavo »
sussurrano i fili del cielo.
Io devo dire « ciao ».
« Aspetta, non te ne andare ».

Giovanni Merloni

TEXTE EN FRANÇAIS

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