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Claudia Patuzzi

Due anni appena

da quando imbambolata

per sempre da qui sei partita

da quando alla porta

accorse samaritana

una donna dolce e compita

che telefonò.

*

Due anni fa appena

cominciò il marasma

di saperti senza di me

allontanata, relegata

sola di giorno sola di notte

e la strana pena subliminale

di sapermi senza di te

con la colpa della vita

attaccata alle dita.

*

Due anni fa soltanto

ti rapì nuovo di zecca

l’ascensore mai usato.

Con precisione fosti aggiustata 

sul seggiolino del papa:

sembravi non capire

nemmeno più ti ribellavi

confortata o stordita

dalle voci confabulanti.

*

Incapace di alcunché

dalla finestra, al rallentatore

scrutavo la seggiola bianca

la maglietta rossa

i tuoi capelli spettinati

la rossa ambulanza

lo strappo del corpo e del cuore.

*

Due anni fa ti lasciai andare

con la disperata speranza

di saperti in mani forti

ospite di voci gentili

di gesti pronti e caritatevoli

ma intanto s’era sfasciato

il gomitolo dei nostri due corpi

e nessuno poteva aggiustarlo

né con mille colle e palliativi

tenerlo in vita.

*

Senza voltarmi, lo lasciavo

per terra tra le cose di casa

quell’abbraccio dilaniato e distrutto

e venivo da te, aggrappato

a strani ghirigori

rubati al metrò, alla folla dei passi

a quel corridoio oramai familiare

di camici verdi e poltrone a rotelle.

*

Accorrevo sorridendo

alla casa della tua vita.

Tornavo piangendo

alla casa della mia morte.

Giovanni Merloni

14 giugno 2023, boulevard Magenta, Parigi.

Già erano avvenute altre separazioni dalla Claudia donna,  madre, scrittrice, divoratrice di libri e di film, amante dei piccoli oggetti fino al collezionismo, Claudia alter ego e alter tutto per me e per tutte le persone a cui apriva il cuore. Ma quella di due anni fa fu la prima vera e irreversibile separazione. Era la morte che ci separava? Non ancora. Ma la vita sembrava non unirci più: tra di noi si era issato un muro invisibile e d’ora in poi, per entrare nella sua nuova dimora, bisognava trovare la porta nascosta. Certo, aperta la porta, una sorta di quasi-vita ci fu concessa, ma quanto precaria, squilibrata e ingiusta.

G. M.

TESTO IN FRANCESE