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Il pro-filo di Arianna (2004)
Arianna
Sali e scendi.
Il tuo corpo mascherato
(avviluppato, appena
accennato)
entra ed esce, repentino
(insieme all’omonimo filo)
attraverso lo speciale
sguardo azzurrino.
Arianna
ti confidi e ti conficchi
poi, assai presto
senza pretesto
– con un leggero sempr’elegante
tourbillon – sparisci.
Arianna
(bisogna ammetterlo)
tu mai cancelli
forever
i conquistati che dondolano
impiccati al tuo filo.
Teseo sì, rovesciando le convenzioni
e (addirittura) stravolgendo il mito
l’hai lasciato
sedotto e abbandonato
a farsi divorare
dal divino rimorso.
Con gli altri
sei benigna e presente:
dalle tue odissee a ritroso
mandi grandi cartoline
dove ti incastri piccola
appena percettibile
nelle spesse linee del mondo.
Fiducioso aspetto i tuoi ritorni.
Anna.
Madre e sorella di Maria
sei disposta a qualsiasi avventura:
laveresti Gesù;
accompagneresti un cieco
oltre il mare;
volentieri gli racconteresti
le insidie patite
dalla nave pirata
gli scogli che potrebbero spezzare
(da un momento all’altro)
la chiglia nera, nascosta
sotto le scie grigie;
crederesti al cieco
che dice di chiamarsi Omero
o Tiresia o Ray Charles;
crederesti che quelle voci
dilatate, vaticinanti
possano far volare il mondo
fuori dalle orbite.
Anna samaritana
Anna sogno a occhi aperti
Anna luce che scivola
sul dorso del mare.
Anna patrona degli innamorati
che perdono il senno
per potersi salvare.
Nella tua forza vitale
c’è una strana dolcezza
senti-fisica
e senti-mentale.
Una risorsa nobile
generosa, argentina.
Marianna fontana
grotta preziosa
tagliata a picco
(come un diamante)
nel mare.
Marianna onda marina
che si rotola
(dolce ansiosa
morbida silenziosa)
nella spiaggetta intima
di un’isola.
Marianna madre e figlia
santificatrice della gioia
santuario della verità
albergo della vita.
Marianna dentro e fuori
(riso e pianto)
Marianna saliscendi
(leggerezza e peso della vita):
Marianna
tra tutte le donne-città
potresti essere Genova
tra tutti gli oceani-femmina
il Mar di Liguria.
Marianna
grotta, spiaggetta, ninfa
vestale, ambasciatrice
piuma senza cappello
amica come
solo lei sa.
Giovanni Merloni
écrit ou proposé par : Giovanni Merloni. Première et Dernière modification 28 avril 2014
TEXTE EN FRANÇAIS
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Cara Anna Maria,
a partire da questa mezzanotte, con la data di domani 28 aprile, compare sul mio blog francese (e su quello italiano) una poesia per Arianna (Ariane), un’amica indimenticabile che spero anche lei si ricordi di me.
Ecco i due link :
in francese http://leportraitinconscient.com/2014/04/28/186_le-pro-fil-dariane-rome-2004/
in italiano
https://ilritrattoincosciente.com/2014/04/28/186_il-pro-filo-di-arianna-roma-2004/
Inserisco qui le risposte di Anna M.S. (Arianna) insieme alla mia risposta
Grazie Giovanni Merloni
Anna Maria Santilli Mi sono guardata, specchiata nelle tue parole. Non me ne sono mai andata. Solo spostata, appena, accanto.
Giovanni Merloni Grazie a te, ti devo moltissimo e continuo ad essere estasiato dal tuo stile unico. Ciao, a presto !
Anna a écrit : « Giovanni Merloni, tu non mi devi nulla. Se qualcosa è stato dato è già reso, per altre vie misteriose. La tua poesia mi ha immobilizzata e ha chiuso un cerchio. Ho lasciato che mi seguisse in questi giorni e notti, l’ho accolta per amarla lentamente, senza ingordigia. Ho tolto molto in dieci anni, altro premeva per entrare. Evito il riverbero, la ridondanza. Apro al pensiero e alla compassione, limitando le parole e dando, ad esse, un peso diverso e una valenza di massa. Ma la mia essenza è nelle tue parole. Con altri codici altri mi hanno dato il medesimo colore »
Anna a écrit : « Comunque non si sceglie l’indole, la vocazione, l’impulso che è più forte del volere e che fa di me quella che sono. Una maddalena come tante, sempre altalenante tra la follia del divino e la costrizione del calvario. Espansa e costretta, tendente ( ti cito) ad uscire dall’orbita. Quietamente, però. Ora si, ora posso. Ti abbraccio e ti ringrazio ancora. Ti lascio a pegno la piuma, senza cappello. Allora una « piuma rossa » mi fu donata e il suo tocco leggero lo volli sentire come uno schiaffo. L’avevo dimentica e mi è tornata, guarda caso, il 28 di questo aprile. Segni nelle sabbia della clessidra. Ti mando uno sguardo azzurro che vedrai nel cielo di « Parigi, o cara… » E un abbraccio. anna A presto Giovanni Merloni, au revoir. »
Mi hai profondamente commosso.
E mi piace ritrovare tutta intera la tua verve. Se tu sei d’accordo, copio queste tue bellissime parole e le metto tra i commenti al blog. In tutti e due i blog. Poi, uno di questi giorni, ti scrivo. Lo sguardo azzurro è il tuo. Unico. Tanti baci, au revoir anche a te!