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Eccovi il mio cuore nero
Eccovi il mio cuore nero
e le mie labbra nere
e il mio amore nero
io non voglio i vostri giorni bianchi
di cui indovino le parole
di cui immagino il corpo
la voce, gli occhiali, le unghie
gli incontri, le attese
la voglia di vivere, la noia.
Io non voglio saper niente
di quei corpi che si dimenano
sotto le gonne bianche
delle ragazze della domenica
che escono sfacciate da uno specchio
offrendo fiori su un marciapiede
di una città trafitta da luci bianche.
Io non voglio amare troppo
le rive bianche, le isole
franche, i pallidi rami
degli alberi, le fette
di torta, le valanghe.
Io non cerco nessuna rivincita.
Eccovi il mio cuore nero
ve lo lascio qui, su questo banco
il mio cuore nero di fumo
il mio cuore senza profumo
fuoruscito da un buco nero
in un giorno di nubi in branco.
Eccovi il mio corpo illusorio
per il vostro laboratorio
potete conservarlo in un corridoio
oppure gettarlo nel dimenticatoio.
Vi lascio il mio tempo nero
avrete tutto il tempo davvero
stando comodamente seduti
di accorgervi di un mistero
a forza di esaminare, di sezionare
il mio tronco e i miei rami neri
in mille pezzi neri.
A voi di studiare le diversità
le stranezze, i lati curiosi
che vi sarebbero odiosi,
il sesso dell’angelo
ed anche le invisibili asperità
che vi scolpirebbe Michelangelo.
Vi lascio il piacere
di scoprire i colori
le infinite sfumature
le molteplici somiglianze
le tante discrepanze
tra il giorno e la notte
la gioia e la noia
tra le vostre maniere da ministero
e questo cuore mio nero.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
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