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Una strana elegia
I.
Io costruirò un palazzo tutto d’oro,
disse la Bontà
con mille sedie tutte uguali
e mille persone che si amino
perdutamente.
Una volta al giorno
ci saranno grandi festeggiamenti
in mio onore.
II.
Io scaverò un antro sottoterra,
disse la Cattiveria
e giù giù, nello strato più basso
metterò insieme
una vergine e un impotente.
Dappertutto
non ci saranno che rocce
da sgranocchiare.
Nessuno avrà voglia di piangere
e nemmeno di protestare
perché non potrà più amare.
Alla fine, vedrete
tutti se ne infischieranno
della Bontà.
III.
Io scaverò mille antri sottoterra,
con un angelo e un diavolo per custodi,
disse Dio.
Ognuno dovrà battersi il petto
e vagare sorridente e riconoscente
senza mai capire niente
senza mai sapere niente.
Infine, perché ognuno si ricordi
del troppo male e del troppo bene
che Mi ha fatto
prenderò la Bontà e la Cattiveria
e le legherò insieme
con una grossa catena.
A nessuno dirò dove cercare
una cattiveria senza bontà
una bontà senza cattiveria.
E chiunque capirà
dov’è il principio
dov’è la fine
dov’è il pieno
dov’è il vuoto
E alla fine tutti
(con tutto il rispetto)
smetteranno di cercare
anche Me.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
Questa poesia è protetta da ©Copyright
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