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il ritratto incosciente

~ ritratti di persone e paesaggi del mondo

il ritratto incosciente

Archives de Tag: Ossidiana

La nostra casa è un albergo, 1975 (Ossidiana n. 59)

13 dimanche Sep 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_photo cèze più gérard 180La nostra casa è un albergo

La nostra casa è un albergo.

La nostra terrazza
è la terra levigata
di un deserto che scotta.

Il nostro giardino senza recinti
è l’erba calpestata
di un privato proprietario
che ci ospiterà
fino all’alba.

I nostri vestiti scuciti
scivolano sull’asfalto
mentre corriamo,
a braccetto,
come due strani clown,
sempre salutando
quello scombinato casolare.

002_ossi_nuova 180

Forse un giorno

Forse un giorno
un cavaliere inesistente
del tutto indifferente
ti rapirà
con disinvolto galoppo
e fumi di polvere
intorno alle tue porte di pietra.
In mezzo alla cenere rossa
la sua piuma pervinca
trascinerà a terra la statua di calce
del nostro straziante monologo.

Aspettandolo,
il tuo corpo nudo,
spezzando il nodo che ci legava
sconvolgerà la duna
rivelando tra noi
uno strano deserto
di solitudine
dove si nasconde la forza
dimenticata
degli slanci d’amore.

Se ci penso, solo Ieri
le tue parole assediate
correvano intorno ai miei occhi
nella stanza assolata
di un ring sotto i riflettori.
In quel recinto inespugnato
nudi, ci carezzavamo,
senza mai pensare
senza mai montare sulla torre su in cima.

Nonostante
questa prova avvilente,
quel galante cavaliere inesistente,
con un gesto elegante,
mi ha ridato il suo vestito
il suo elmo insanguinato
i suoi guanti polverosi. Tra poco
lo spiraglio del tuo sguardo
traverserà il recinto d’ombra
del mio cuore guerriero
risuscitato
pronto a gridare.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

 

Lo stesso entusiasmo distratto, 1975 (Ossidiana n. 58)

07 lundi Sep 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

003_ossidiana doppia 180

Lo stesso entusiasmo distratto

Beninteso,
sono gli stessi luoghi
soggetti alla stessa ombra sorniona
con i loro vestiti da cerimonia,
con i loro sorrisi vuoti
indelebili sotto i lampi
di una stampa distratta
che sa già tutto, prima di arrivare.

Di certo,
altre fate
scherzose manipolatrici
bucheranno prima o poi
con le loro figurine carismatiche
quest’aria vecchiotta
quest’ombra cortigiana.

In questi luoghi
imbruttiti o abbelliti dal tempo
sarà sempre scolpita
la nostra voce zoppicante
ignara di vivere, pronta a morire
passando.

Ben volentieri
ci torno
anche se tu non lo farai.

Ben contenta,
tu acciufferai questo vento
anche se io non ci sarò.

Forse ogni pietra,
ogni cartello imbrattato
si ricorderà di me e di te
rivedendoci
intimamente avviluppati
nello stesso entusiasmo distratto.

001_ossidiana 003 180

Hai un appuntamento “in centro”

Hai un appuntamento “in centro”
in una città con i negozi illuminati.
Ma c’è ancora il sole
e le mani calde
e il caldo nello stomaco
e i colori prima del tramonto
disegnano e invadono
come nebulose
le tue forme sonnolente
il tuo passo veloce
verso un punto lontano
verso di me.

002_ossidiana 004 180

Fiorellino impigliato nella mia giacca

Fiorellino impigliato
nella mia giacca
conchiglia rosa
per i miei sassolini bianchi
ape regina
ape laboriosa
cicala vagabonda
mia carezza liberty
tra i sordi rumori
della vita violenta:
Ossidiana.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright

TESTO IN FRANCESE

Ho deciso di scriverti, 1975 (Ossidiana n. 57)

01 mardi Sep 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_j'ai décidé 003 180

Ho deciso di scriverti

Ho deciso
che non farò niente
per ricordarti
(tanto è inevitabile)
niente per dimenticarti
(tanto è impossibile).

Ho deciso
che chiuderò con cura
la porta definitiva
del silenzio
lasciando fuori
gli inutili bilanci
le vane elucubrazioni
su ciò che è stato
oppure
su tutto ciò che poteva
succedere
se fossimo nati biondi
come tu dici,
e più intelligenti
dotati di uno spirito libero
più perspicace e civile.

Ho deciso
che sarò forte
che non mi farò schiacciare
né mortificare
e lotterò ancora
per essere me stesso.
Lo farò per te
lo farò contro di te.

Ho deciso
che non smetterò
di guardare nella tua stanza
in mezzo al corridoio.

Certo, il mio sguardo
sarà obliquo
e il mio cuore scoppierà
vedendoti, di profilo,
intensa, pronta a esplodere.
Ma ho deciso
che, un giorno
racimolerò, te lo prometto
la forza
di rivolgerti la parola
lasciando libere
le mie frasi sghembe
di mescolarsi
alle tue folgorazioni
cupe, ogni volta
che avremo voglia
di parlare di quello che ci resta
in comune
dello strano destino dell’amore
di quanto resta in vita
nei nostri corpi dimenticati.

Ho deciso
che ogni giorno innaffierò
il fiore impetuoso
della tua assenza.

Ho deciso di spedirti
un telegramma
dicendoti che resterò solo
che non avrò più fretta
né precipitazione
che non sarò
come dici tu
pesante e maldestro,
che non mi butterò via
che mai, mai
ti tratterò male.

Ho deciso
che non crederò
ai tuoi ritorni di fiamma
né alla tua nostalgia
ritardataria
ma sarà sempre ingiusto
troppo duro per me
decidere di cancellare
d’un sol tratto di penna
il tuo nome,
perfino nel giorno
favoloso e lontano
che ti avrò dimenticata.

Giovanni Merloni

Il disegno e la poesia qui pubblicati sono protetti dal ©Copyright.

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Tu sei tutte le donne, 8 marzo 1975 (Ossidiana n. 56)

24 lundi Août 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_toutes les femmes 180

Sauve (Gard), estate 2015

Tu sei tutte le donne

Tu sei tutte le donne
che abbracciano le mimose nella neve
e corrono incontro al vetro gelato
di una democrazia zoppa
infrangendo il muro
del consenso prefabbricato.

002_toutes les femmes 180

Sauve (Gard), estate 2015

Tu sei la donna nuova
che ha vomitato il conformismo
tra gli stracci in disuso
della retorica emarginata.

003_toutes les femmes 180

Sauve (Gard), estate 2015

Tu sei la quintessenza
della saggezza indiana
tu sei una strega
leggera e maestosa.

004_toutes les femmes 180

Sauve (Gard), estate 2015

Paladina incruenta
della distruzione del recinto
sei pronta all’attacco
contro le abitudini
che non ci fanno cambiare.
 

005_sauve 05 180

Sauve (Gard), estate 2015

Tu sei un graffio
sulla pelle abbronzata, un sorriso
nel viluppo di trasparenze colorate.
 

006_sauve 06 180

Sauve (Gard), estate 2015

Tu sei l’ebbrezza,
la passione straniera,
la nitida forma,
il deciso suono
di un nuovo rito
o di un mondo
di strane parole, che forse
sto imparando a capire.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright

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In questi giorni, 1975 (Ossidiana n. 55)

31 vendredi Juil 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

IMG_3001

Flash-back senza spiegazioni ?

Non so ancora abituarmi all’idea che ci saranno delle vacanze. Brevi o lunghe, non saprei dire se quattordici giorni di assenza sono pochi o molti. Queste vacanze nel sud della Francia saranno in ogni caso un tempo diverso, fuori dalle connessioni, lontano dalla mia torretta dove tutto sembra  facile e accessibile.
In questo tempo, dunque fino al 16 agosto, coloro che si affacceranno sul «ritratto incosciente» troveranno immancabilmente questa poesia in versi liberi, a volte molto vicini alla prosa. Ancora una volta una poesia risuscitata, tirata fuori da un cassetto recalcitrante e polveroso. Ricordi di altre vacanze, un breve soggiorno a Roma venendo da Bologna risalente a circa quarant’anni fa. Da ciò scaturisce una specie di punto interrogativo a cui voglio dedicarmi nei prossimi giorni: «È opportuno e corretto ritornare con una simile insistenza su un passato ormai risucchiato dal tempo; su due personaggi, un uomo e una donna, che non ci si ritroverebbero più, avendo ormai traversato una intera vita in mondi lontani, cambiati a diverse velocità l’uno dall’altro ? E questa narrazione incoerente, questa assenza totale di spiegazioni storiche, sono poi conformi all’idea, largamente condivisa tra i lettori, secondo cui la nostra vita è un teatro ?»
«E, pure ammettendo che il personaggio narrante, divenuto oggi vecchio e inutile, abbia vissuto, nella sua età migliore, più di una vita, perché non fornisce la spiegazione di ognuna di esse ?»
Dentro di me, ho dei forti dubbi. Alla vigilia di ogni pubblicazione, ho sempre paura che l’equilibrio precario di questa « relazione pericolosa » con il passato – basata su una sequela di flash-back senza spiegazioni – precipiti da un momento all’altro, trascinando con sé l’idea stessa della poesia, la sua forza, il suo senso. Fortunatamente, il giorno dopo c’è sempre qualcuno che trova in una parola o in una frase un’eco alle proprie gioie e dolori accumulati…

Vi spedirò, di tanto in tanto, qualche cartolina senza affrancatura, per mandarvi un saluto…
Per le nuove letture, arrivederci lunedì 17 agosto ! Ciao !
G.M.

IMG_3016

Due fratelli, Lello e Lellina (mio padre e mia zia), Roma 1925

In questi giorni

In questi giorni
come un deportato
in un’isola felice
sono distratto
dai sorrisi delle donne
dalle collane colorate
e quasi con piacere
consumo il buffo
andirivieni del tempo
i preparativi lunghi e gioiosi
per la vita o la morte.

Ritornando alla casa paterna
dove venivo « mostrato »
timido, curioso
vestito bene
osservo
come un bimbo malato
il rituale della festa
lo scoppiare delle voci
le corse per i corridoi.

In questi giorni
com’è difficile
pensare alle donne che amo
al loro profumo, alle loro risa
ai nascondigli di legno e paglia
di un amore adulto.

Ricordandomi di te
mi barcameno
nel buio di piombo
di sentieri invisibili
di gesti rallentati
di parole misurate
che parlano poco
delle nostre
due vite.

Ritrovare le nostre voci
soffocate
diventa un gioco
del gatto col topo
una gara dura
una lotteria
come dipanare un nodo di corde
col vento di sabbia negli occhi
e il vino nello stomaco.

Dobbiamo sperare
dopo le feste
di essere ancora felici.

003_san pietro 180

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

La tua lunga sciarpa di parole, 1975 (Ossidiana n. 54)

29 mercredi Juil 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_lumineuse - copieLa tua lunga sciarpa di parole

Corre, fugge, si rintana
tra colonne di mille colori
poi di colpo si arresta
la tua lunga sciarpa di parole
la tua delicata, discreta
inesauribile saggezza.

Congeli l’aria e la disegni
intorno a te
come una nicchia.

Sembri arroccata
ma stai sgominando
le truppe nemiche
a cavallo di una gazzella
o di una velocissima parola
di ribellione.

Sembri svanire
come un vestito da viaggio
rimpicciolendoti
come una cartolina
disgregandoti
come un saluto
e invece ti ricomponi
tutta intera
sulle stuoie delle mie braccia
spensierate come i tappeti dorati
di un indomito eroe
sconfitto.

002_sombre 180

Giovanni Merloni

Questa poesie è protetta dal ©Copyright

TESTO IN FRANCESE

Tra un attimo parto, 1975 (Ossidiana n. 53)

26 dimanche Juil 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001a_entrées et sorties def 180

Giovanni Merloni, Entrate e uscite, gouache 2015

Tra un attimo parto

Tra un attimo parto.

Nella tasca scucita
mi porto via
il mio amore serio
il mio amore goffo
il mio amore difficile
per una donna
bellissima.

entrées sorties part

In un’altra città

Trovarsi a perdere il tempo
in un’altra città
seduto in un angolo trafficato.

Ogni tanto alzare gli occhi
riconoscere nei passi
negli sguardi
intenti a pensare
le proprie giornate
la vita identica
per tutti
repressiva e piena di sogni
per tutti.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

Un treno di ombre, 1976 (Ossidiana n. 52)

24 vendredi Juil 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_bologna portici 180

Un treno di ombre

Un treno di ombre
corre sgangherato
sul foglio sbiancato
di un sogno affannato.

Un treno di sguardi
si affaccia sui riti
sui gesti arditi
sui vestiti sgualciti.

Un treno di parole
cerca disperato
il corpo innamorato
di un incontro mancato.

Il dolore è una paralisi gelata
nel letto vuoto della notte
dove rincorro il sussurro illeggibile
della tua bocca.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

Per farti piacere, 1976 (Ossidiana n. 51)

22 mercredi Juil 2015

Posted by biscarrosse2012 in poesie

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Ossidiana

001_emilia rossa 001 180

Per farti piacere

Ti scrivo poesie
per farti piacere.

Ti scrivo poesie
perché un dialogo vero
tra adulti, non c’è mai stato
tra noi.

Ti scrivo poesie
perché sono crollati
oramai
i palazzi e le chiese
dove si rintanava
il nostro amore.

Ti scrivo poesie
sfruttando gli interstizi
improvvisi, dove
mi parli ancora
mi cerchi
mi accarezzi
mi aspetti
forse.

Ti scrivo poesie
perché
le chiese e i palazzi
non saranno impazienti
di ospitare, un bel giorno
il nostro « sì ».

Ti scrivo poesie
perché mi rifiuto
di incasellarti
usandoti
come una cosa.

Ti scrivo poesie
per imparare ad adorare
le tue distrazioni
la tue fughe
le tue assenze.

Pur sapendo
che non tornerai
ti scrivo ancora poesie
per farti piacere.

Pur sapendo
che non servirà
ti scrivo ancora poesie
perché ti amo.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

TESTO IN FRANCESE

Nel sogno c’è la vita, 1975 (Ossidiana n. 49)

16 jeudi Juil 2015

Posted by giovannimerloni in poesie

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Ossidiana

avalanche 003

Nel sogno c’è la vita 

Nel sogno c’è la vita, la più piegata, nascosta
è trasognata questa vita del cuore sbandato
oppresso dai baci che riceve
da quelli che insegue.

Non c’è più terra sul mio vestito.

Anch’io afflitto sto volando
stupito colpevole mi osservo
quando mi incontro
nel magico destino delle due vie.

Ognuno di noi ha almeno due vite
due desideri opposti che non sa spiegare
due donne uguali che trova diverse
due donne diverse che vuole uguali.

Una donna mi saluta.
Ed è la morte, ma è la vita.

Un’altra mi aspetta.
Ed è la vita, ma è la morte.

Giovanni Merloni

De « Il treno della mente » (« Le train de l’esprit »), Edizioni dell’Oleandro, Rome 2000 — ISBN 88-86600-77-1

Questa poesia è protetta dal ©Copyright.

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