• About
  • Indice delle Poesie pubblicate

il ritratto incosciente

~ ritratti di persone e paesaggi del mondo

il ritratto incosciente

Archives Mensuelles: décembre 2013

So di amarlo, 1964 (Ambra n. 27)

17 mardi Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

001_so di amarlo 180

So di amarlo

Magari la stessa Musica
accesa nei nostri rifugi lontani
si infilerà, dispettosa
nei nostri pensieri strani
e ci prenderà nella sua molla.

Lei:

So di amarlo.
Ma le sue lettere
arrivano lontane, come
se non avesse più occhi
adatti a cercarmi.

Non so dirmi perché
ancora lo cerco in qualche stella
ancora lo piango nelle pieghe
della sera. Le mie labbra mute
continuano a dirgli Amore.

Ma
contro i vetri mi dispero
scoprendo che lui non mi manca.

Laggiù, lontano
(in quella stanza di tormenti)
lui si sveglia, colpevole
già cercando nell’alba i vestiti
nella fretta di scrivermi parole d’amore
senza sapermi amare.

(Lei non sa che lui ha ritrovato
la chiave perduta.)

Lui:
Nella Musica c’è sempre lei
raggomitolata nella stanza
(in un pomeriggio di tormenti).

Nella Musica ci sono i suoi occhi
grandi e distratti, il suo profumo
di piscina, la sua voce eccitata.

Nella Musica bella e dannata
le lunghe ore di attesa non hanno più peso.

Certo, una sola canzone
non può ammutolire
il ricordo doloroso di un eco stonato
di un piede pestato, di un ritmo mancato
della paura di abbracciare la vita.

Ma
inseparabile ormai da questa Musica
(che all’infinito ricomincia)
io pretendo che adesso, lontana
lei ascolti, lei rida, lei balli
anche lei inseparabile
da questo mulinello di voci e di suoni
che esplode dovunque a quest’ora
gridando al mondo che un giorno
goffamente e forse per sbaglio
noi due ci siamo amati.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Io somiglio, 1964 (Ambra n. 26)

08 dimanche Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

001_je ressemble 180

Io somiglio

Io somiglio
a questa musica che stride
appiattendosi contro
i muri.

Io somiglio
a quel gabbiano sfinito
che non si arrende
e continua a volare
sotto il peso
delle ali
di piombo.

Io somiglio a noi due:
le mie gambe spropositate
il tuo cuore di rondine.

Io somiglio
a questa fredda mattina,
alla splendida vertigine
di una pausa
fuori dal tempo.

Io somiglio
a quel vestito grigio
che scruta la sua nuvola
di fumo.
svanire.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Sprofondiamoci, 1964 (Ambra n. 25)

02 lundi Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

donna nuova alto_basso_seppia-180

Sprofondiamoci

Sprofondiamoci
nell’incomprensione
o se vuoi colmiamo i calici
di velenoso oblio
anneghiamo insieme
nella saliva nel vino
nell’avventura di un record
senza più respirare
senza più meditare
senza più accudire
il fragile corpo.

Sprofondiamoci
nelle tarme di vecchi vestiti
arrivati nell’armadio per sbaglio.

Smettiamo di capire
e capiremo
accettiamo la possibilità
di accorgerci
che è stato tutto un equivoco.

Capiremo
nell’incomprensione
nella finzione
nel teatro imbarazzato
di una sfida.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Lo straniero, 1964 (Ambra n. 24)

02 lundi Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

129_periferia 180

Lo straniero

Se qualcuno ti domanda:
Ehi, sai dirmi la strada ?
ti guardi le unghie
e i polpastrelli
giri sui tacchi, te ne vai

e il collo della camicia
ti preme sulla nuca
lo sguardo dello straniero ti accoppa

mentre una luce si spegne
un’altra si accende
una sigaretta muore in un riflesso di neon

e una costola duole appena
e una morte precoce ti duole appena.

Che ti succede ?
è per quel fazzoletto celeste
fermo lì davanti
che chiude un sorriso
in fondo alla fissità della noia
che ti sei inventato una dimensione
solitaria, egoista, assassina ?

129_doria_ruotata Iphoto 180via Andrea Doria, Roma. Fotomontaggio di Paolo Merloni

È per sentirti sicuro
della sua compagnia
che ti dimentichi
di essere solo, emarginato, confuso
disorientato
con le tue gambe insulse
affidate al caso ?

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Un saluto sbagliato, 1964 (Ambra n. 23)

02 lundi Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 4 Commentaires

Étiquettes

Ambra

001_attente_A4 740

Un saluto sbagliato

Fu un saluto sbagliato
una tragedia senz’appello,
un’indagine penosa, affollata
da infiniti tramonti in sequenza
sopra un mare in diapositiva.

Fu un saluto sbagliato
il corto respiro dell’aquila,
l’inevitabile agonia
di esserini senza artigli
inghiottiti dal silenzio
della montagna grigia.

Fu un pomeriggio
votato agli affari di cuore
all’andirivieni delle barche
sperando di vederti tornare
al calare della sera,

un pomeriggio
sempre più scuro,
affollato da ombre confuse
dai lunghi capelli biondi
di straniere deluse

un pomeriggio troppo grande
per il mio volto bagnato
troppo piccolo
per le mie lacrime asciutte.

Scotta ancora l’asfalto
e la mill’e cento del babbo
pur squagliandosi, dice:
«È l’ora di andarsene, mio bello
anche l’attesa ha un limite»

Tutta qui la catarsi?

Mi scivola sotto la pelle
un freddo strano. Mi abbandono, felice
alla violenta rabbia di tornare
agli scongiuri perché niente funzioni
niente più si muova,
e non chiami nessuno,
e non arrivi nessuno.

Nemmeno tu.

002_attente 740Addio, ti spedisco
un piccolo bacio,
una fuggitiva carezza
su una cartolina.

E allora? Fu solo
un saluto sbagliato?

Mammà, eccomi.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Mi addormentavo col corpo riverso, 1964 Ambra n. 22)

02 lundi Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

001_je m'endors_def 740

Mi addormentavo col corpo riverso

Col corpo riverso
nel buio notturno
mi addormentavo
nel fondo terso di un lago
sprofondato tra le colline.

Nelle ombre del cielo
nel profilo a zig zag
delle montagne
scrutavo
il riflesso dei tuoi occhi,
il tuo sorriso lontano.

In sogno, mi aggrappavo
al magnifico istante :
tu, nel lampo della porta
volevi rapirmi
chissà dove portarmi
col tuo sorriso.

Col corpo riverso
tra le ombre di miele
avviluppato
nel buio dei colori
nell’euforia della trementina
mi affacciavo stranito
verso il tuo sorriso.

Mentre tu, indifferente
affacciata proprio lì sulla porta
scandagliavi quest’anima morta
nel suo fondo davvero insensato
di lacrime torve e dolorose,

agguantavo le tue mosse
esitanti, ragazzine
sulla porta di un incontro
che si affacciava anonimo
stereotipato
incapace di lacrime e scoppi.

Sulla porta della mia vita
tu ballavi nel vuoto,
insistente, incosciente
fino a quando la porta
dietro te restò chiusa
(sbattuta da un vento gigante).

Mi hai sorriso, in un soffio hai parlato
e ti ho vista, più nera del nero
senza più ricordare il mio stato
la mia eterna rugosa prigione
senza più avere voglia
di sapere l’intera ragione
della mia guarigione.

Eri lì. Per te sola
mi sentivo solo. Tu mi hai visto,
come sono e non come sembro,
non mi hai preso sul serio :
sul mio volto sconvolto
si è affacciato un sorriso disteso.

Col corpo riverso nella notte
in fondo ad un lago di montagna
io ritrovo nelle pieghe
del tuo corpo di cuccagna
il riflesso di un sorriso lontano
che spezzò una volta il non senso
del mio farneticare vano.

Per chi volesse seguire per intero il percorso a boomerang – dopo cinquant’anni – dall’italiano al francese (e ritorno), oltre alla possibilità di consultare il testo francese sul sito gemello, aggiungo qui sotto il testo originario del 1963:

100_Mi addormentavo col corpo riverso (vecchia stesura)

Mi addormentavo col corpo riverso
nel buio di laghi e di colline
studiando tra i fili del cielo
nel coro delle montagne
i tuoi occhi, il sorriso lontano.

Già ti parlo, mi haï visto quel giorni
come sono e non come sembro
che scavavo in me stesso quel pianto
il giorno che per te sola mi sentivo solo.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Nel chiuso della notte, 1964 (Ambra n. 21)

02 lundi Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

001_nel chiuso della notte 740 Nel chiuso della notte

Nel chiuso della notte
un treno ha fischiato
e spezzato le orecchie
e due o tre madri hanno pianto.

Sono solo a partire,
col solo bagaglio dei giorni
e della terra
con i baci
dentro al cuore
di una donna che amo.

Là fuori
un cane ha sbadigliato
e un uomo ha abbaiato
e un sogno — di fiori — è morto.

La sera è buia. C’è vento
tra la sera e il finestrino
e le lacrime si asciugano
nascoste tra i piloni di ieri.

Questi contorni maestosi
che mi disegneranno addosso
una triste piega di dolore
stanno lì,  placidi contorni
di piccole parole incasellate,
dolorosi contorni
di case, di stanze
di armadi, di luci.

Partito. Ho lasciato di me
quello che vorranno, in pegno.

Il buio della notte
è interrotto da abbaglianti
piccole stazioni
quei piccoli specchi
dove vedi altri volti
altri odori di terra e di mare
dove vedi anche me
in attesa di baci e di case
di parole e di treni.

Nel chiuso della notte
il mio corpo si spezza
sulla rotaia
ma corre lo stesso
lunga scia di scintille gialle
come una sirena felice.

piazza esedra 740

Hai la tua stessa voce
delicata, di vetro sul vetro
e mi parli ancora
al telefono, quando ti vedo.
Ma non mi ami più.

Sembra sempre che tu lo dica.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

Avevo sperato, 1963 (Ambra n. 20)

01 dimanche Déc 2013

Posted by biscarrosse2012 in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

001_avevo sperato 180

Avevo sperato

Avevo sperato
che il mio amore fosse lungo
ininterrotto, che non avesse bisogno
di parole.

Un amore innocente, sincero
pieno di te e di me soltanto.

Un amore cantato e suonato in un’umida sera
che la mattina dopo fosse ancora amore.

Giovanni Merloni

Questa poesia è protetta da ©Copyright

TESTO IN FRANCESE

Nemmeno una carezza, 1963 (Ambra n. 19)

01 dimanche Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 1 Commentaire

Étiquettes

Ambra

001_disegno dedans001 180
Nemmeno una carezza

Quando si ama
ci si può fare insultare
picchiare sgridare comandare.
Chi ama ubbidisce
senza pensare.

Chi ama riamato
può benissimo mentire
tradire schiacciare trascurare
evitare allontanare
sopportare di essere sopportato
stare bene comunque
dovunque
con te senza di te
scoprendo il miracolo della solitudine
la magia di ritrovarsi insieme.

Quando si ama
soprattutto
si sopporta e si ama
il fiato il peccato
il volto abbronzato
e il benefico fato.

Quando tutto finisce
non si può sopportare
nemmeno una carezza.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

La mia chitarra ha mille voci, 1963 (Ambra n. 18)

01 dimanche Déc 2013

Posted by giovannimerloni in poesie

≈ 2 Commentaires

Étiquettes

Ambra

001_guitare001 180

La mia chitarra ha mille voci

Zoppo sul mio bastone
cammino sulla strada bagnata
col catarro e la tosse
e il mio canto stonato

ma la mia chitarra ha mille voci

e mille volte canta
nel coro della strada
e cantano sulle sue corde
mille suoni angelici
mille vociacce sguaiate tisiche stanche
come la mia.

Sono intontito, ho  un cerchio
intorno alla testa
sono malato
vado sputando
dappertutto
la gente non mi dà
i suoi spiccioli
perché sono brutto da vedere

ma la mia chitarra
ha mille voci che cantano!

Giovanni Merloni

002_guitare002 Noir et rouge 180

TESTO IN FRANCESE

Questa poesia è protetta da ©Copyright

← Articles Précédents
Articles Plus Récents →

Catégories

  • poesie
  • poesie di claudia patuzzi
  • racconti
  • recensioni e dibattiti
  • ritratti
  • scritti e disegni di e su claudia patuzzi
  • vasi comunicanti

Mots-clés

Albert Camus Alberto Moravia Ambra ascensore Auguste Renoir Battaglia di Valle Giulia Bologna Canal Saint-Martin Caramella Carlo Levi Casalvieri Cesena Claudia Patuzzi Como Confessioni di un bibliotecario Dante Alighieri Dario Fo Destinataria sconosciuta Diario di sbordo Disegni e caricature Edward Hopper Elsa Morante Emilia-Romagna Enzo Siciliano Facoltà di Architettura Francis Royo Gabriella Merloni Giorgio Muratore Giuseppe Neri I Giganti della Montagna Infirmières Isola Dovarese Italo Calvino Jean Genet Jerôme Jorge Luis Borges Karl Marx La riva destra Laura Betti Lettrici Lido dei gigli Londra XIX secolo Ludwig van Beethoven Luigi Pirandello Luna Marco Noccioli Massimo Summa Mazzini Mirella Summa Nekrasov Nuvola Omero Orazio Torriani Ossidiana Parigi Patrizia Molteni Pierangelo Summa Pier Paolo Pasolini Prima dell'amore Prima di Bologna Primo Levi Radio Aligre Roma Romagna Sara Summa Solidea Stella Testamento immorale Théâtre des Déchargeurs Tiresia Totò Tullio Pericoli Umberto Saba Vincenzo consolo Zazie

Articles récents

  • “Mémoires di vite complici e confuse” di Loris Maria Marchetti
  • Pasolini, poeta civile in rivolta
  • Due anni appena
  • Confessioni di un bibliotecario n. 2
  • Confessioni di un bibliotecario n. 1
  • Piccolo vocabolario tascabile
  • Un angelo per Francis Royo
  • Il grido della natura (Disegni e caricature n. 44)
  • “Sì, mi ricordo!”
  • Il blu di me
  • La recita
  • La camera di via Macrobio

Archives

  • juin 2025
  • Mai 2025
  • mars 2024
  • février 2024
  • janvier 2021
  • novembre 2016
  • septembre 2016
  • mars 2016
  • février 2016
  • janvier 2016
  • décembre 2015
  • novembre 2015
  • octobre 2015
  • septembre 2015
  • août 2015
  • juillet 2015
  • juin 2015
  • Mai 2015
  • avril 2015
  • janvier 2015
  • décembre 2014
  • août 2014
  • juillet 2014
  • juin 2014
  • Mai 2014
  • avril 2014
  • mars 2014
  • février 2014
  • janvier 2014
  • décembre 2013
  • novembre 2013
  • octobre 2013
  • août 2013
  • juillet 2013
  • juin 2013
  • Mai 2013
  • avril 2013
  • mars 2013
  • février 2013
  • janvier 2013
  • décembre 2012

Copyright

I TESTI e le IMMAGINI pubblicati su questo blog
sono protetti da ©Copyright.
Non utilizzare le immagini o i testi
senza la mia autorizzazione, GRAZIE.

Pages

  • About
  • Indice delle Poesie pubblicate

Propulsé par WordPress.com.

  • S'abonner Abonné
    • il ritratto incosciente
    • Vous disposez déjà dʼun compte WordPress ? Connectez-vous maintenant.
    • il ritratto incosciente
    • S'abonner Abonné
    • S’inscrire
    • Connexion
    • Signaler ce contenu
    • Voir le site dans le Lecteur
    • Gérer les abonnements
    • Réduire cette barre
 

Chargement des commentaires…