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001_la malacappa 740 Ieri era la Malacappa

Ieri era la Malacappa [1]
l’inverno, il sudore nella macchina
il tuo cappuccio bianco
la mia barba gelata
i passi dentro il nascondiglio
era girare per la città
sicuri di non incontrare nessuno
era la sera al telefono
la tua voce lontana
piccola come te.

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Oggi l’estate sospira una vicinanza congeniale
un gioco d’amore come un soprassalto
di minuscoli vestiti
di straripanti parole
di subdoli suoni.

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Un ballo di capelli nel vento
di occhi nel disegno bianco
dell’orizzonte
un sospiro di baci impacciati
timidi, silenziosi
al di qua al di là
di un muro d’erba bruciata
mescolata ai resti
ai vomiti.

La gioia si porta appresso
presentimenti e pensieri
quanto sei seriosa
quanto sono complicato.

Oggi mi sei vicina
lunatica esotica frenetica
orgogliosa
e stiamo evitando di chiarire
e stiamo evitando di aiutarci
arroccati sulle colonne di alabastro
di un chiuso labirinto
di riflessiôni solitarie
di aspirazioni nascoste
di mascherate insicurezze.

Ieri era Venezia
più liberi, ma anche diffidenti
innamorati della fuga
ma sempre prigionieri
solerti e stanchi
vivaci e inerti.

Ieri era la voglia
di lunghe fughe estatiche, misteriose
canterine, segrete.

Oggi è la certezza
di esserci trovati
di doverci già perdere
ineluttabilmente
dentro un mare molto morale
e poco profondo
dentro un’acqua stagnante
aberrante, che si chiama
marito moglie casa figli famiglia.

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Oggi è evidente
che non è più per gioco
che qualcosa si è rotto
perché siamo meno estranei di prima
se ci abbarbichiamo
come due fratelli cresciuti lontano
se ci diamo solo
la benevolenza affettuosa
di ogni bacio
come un saluto dal treno.

Giovanni Merloni

[1] Località in comune di Argelato (Bologna), presso l‘argine del fiume Reno.

TEXTE EN FRANÇAIS

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