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Vedi? Il disordine più totale avvolge la stanza

Vedi? Il disordine più totale
avvolge la stanza.
Da fuori il chiasso
di rumori sovrapposti
penetra furtivo, mescolandosi
alla lama di polvere d’oro
come una freccia di parole
scorrevoli, disoneste:

andando, venendo
rubando, regalando
vivendo, morendo
ansando, riposando
amando, fuggendo
correndo, dormendo
io e te un giorno
siamo cambiati.

Mentre l’abbandono
a lungo teorizzato
oramai indiscusso
mi addormenta
cedo volentieri
alla ritrovata pigrizia
all’inseparabile veleno per topi
alla malinconia, all’angustia
finché spunta improvvisa
la vergogna
(un po’)
per queste ore non raccontabili
per questo riandare di sensazioni
fastidiose
per questo autolesionarsi
per gioco:

andando, venendo
rubando, regalando
vivendo, morendo
ansando, riposando
amando, fuggendo
correndo, dormendo
io e te un giorno
siamo invecchiati.

(È possibile che se ne muoia,
che altri se ne commuova
che la vita fuori continui
fino all’estinzione dei rumori
e al dissiparsi dell’estate
nelle ombre di larghe
foglie secche).

Tra questo groviglio di pensieri
monchi
e queste pene solitarie
la sola vista di un disegno
intricato e confuso
mi riporta alla mente
la disperata voglia
di uscire dal sonno
per trovare la forza
(di nuovo)
il distacco
la serena compostezza
di andar vestito di ingenue voglie
tra facce adulte:

andando, venendo
rubando, regalando
vivendo, morendo
ansando, riposando
amando, fuggendo
correndo, dormendo,
io senza di te
sono un disastro.

Giovanni Merloni

TEXTE EN FRANÇAIS

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