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Un quartiere tutto uguale
I.
Piove oramai
da molto tempo
sulla città nel sonno.
Un semaforo rosso
ferma le automobili silenziose
nella notte
(un passero cade morto
in una pozzanghera).
Tuona il cielo imperioso.
Passa per la strada
una donna dallo sguardo spento.
II.
Un quartiere tutto uguale
Una vita senza storia
Una morte che non rompe
la monotonia.
Solo puntigliosi silenzi.
Sempre le stesse vite
le stesse gioie immediate
lo stesso dolore.
Una vita nel grigio cemento
una morte tra falsi pianti.
Solo puntigliosi silenzi.
III.
Case.
Scale e scale, fino al tetto
dove batti la testa.
Marmo, panni stesi, amori
anche lassù
su in soffitta
dove intere famiglie
camuffano invano
il loro destino
disumano.
Case accatastate
e corse affannate
per le scale in discesa
fino a giù
giù in cantina.
Un bambino è nato appena
proprio sul pianerottolo
mentre un gatto da fogna
muore di rogna
senza funerale.
Muore e nasce il mondo
ad ogni svolta
in bianche case.
IV.
Gocce, gocce fredde, a sgrulloni
sui canali ora un po’ mossi
sulle case già grigie
che l’inverno ha denudate.
La gente passa in fretta
per la strada
scura, allagata.
Anche la pioggia
stupisce
se mi vede
muto aspettare.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
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