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Quello che ho visto
Quello che ho visto
dell’imprendibile mondo
quello che tu hai letto della mia scoperta.
Quello che ho scoperto
da quello che tu hai letto
completamente diverso
da quello che volevo potevo dovevo
scrivere;
quello che io ne so
della vita e dell’amore
e della noia pigra e della morte
quello che io ne so
di niente di niente
il niente che io so
e quello che non conosco
i passi e lo stare fermo
con belle immagini e paesaggi
e gli occhi vuoti
limpidi
ciechi
lontani
vicini
stralunati
sfiduciati
questo niente che ho scritto
non è neppure il niente della mia vita
della vita di nessuno
non è il niente di nessuno
la vita non ha occhi
e probabilmente non passeggia
non guarda i paesaggi.
Quello che ho visto
non rimarrà
neppure per i miei occhi.
Scriverò forse
che era sera
il mattino.
Giovanni Merloni
TEXTE EN FRANÇAIS
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