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001_raffaele 75 NB 180

Canto di un pastore senza gregge

C’è una crepa nella roccia.
Io col mio bastone lungo e inutile
passo per quella fessura.

Dietro il bosco c’è quella pesante croce
di legno scolpito
e ai piedi di Cristo un gregge
va e viene uniforme, continuo.

Ho posato il mio bastone
su una pietra.
Ho raschiato il terreno
e ho seppellito i sassi
che avevo in tasca
col sacchetto del denaro
e quella bella lettera sigillata.

Ho seppellito tutto
poco sotto la superficie.
Ho creduto per un momento
alla mattina che viveva intorno.

I rami di questo platano flessuosi
carnosi
come tante braccia femminili:
– Perché sei nel deserto?
mi hanno chiesto.
Parlavano, quasi.

– Cerco il mio gregge.

Perché questi sentieri bianchi
e queste ore di dubbio?
Perché questo monte?
Perché Dio?

Ora le selve
inseguono l’eco del tramonto
le stelle e il mare
e si chinano
a spolverare un deserto
che non sarà mai senza polvere
per farlo tempio
e volano alte basse
disegnando
un silenzioso gesto di elevazione.

Lassù c’è Dio
tra quelle fronde
e tace
perché noi veneriamo solo chi tace
o urla possente
perché noi ubbidiamo solo a chi urla
con forza.

002_parc monceau 180 NB

Il vecchio platano del parc Monceau a Parigi

Lassù c’è Dio
ma forse nemmeno mi guarda.

Lassù tra le foglie piccole piccole
e i rami
e i nidi degli uccelli.

Io sono qui senza quel Dio ubbidito
a seppellire sotto terra
le mie cose e poi me.

Giovanni Merloni

TESTO IN FRANCESE

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